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TERRA FUTURA: CARITAS, 9 MILIONI DI OFFERTE PER CRISI UMANITARIA CORNO D’AFRICA

(Firenze, dall’inviata Sir) – «Anche se la situazione agricola nel Corno d’Africa è migliorata, ci sono ancora delle fragilità, come la povertà endemica e il clima di violenza diffusa. Il prossimo anno ci potremmo trovare davanti ad una nuova crisi umanitaria, a causa della siccità e della carestia»: a lanciare l’allarme, parlando al Sir, è Silvio Tessari, di Caritas italiana, che ha presentato stamattina a Terra Futura – la mostra-mercato delle buone pratiche di sostenibilità in corso a Firenze -, il rapporto conclusivo sull’impegno di Caritas italiana per la popolazione colpita dalla crisi alimentare nel Corno d’Africa nel 2011. Caritas italiana ha stanziato a luglio 300.000 euro, nello stesso mese la Cei ha messo a disposizione 1 milione di euro e ha poi indetto, il 18 settembre, una colletta nazionale in tutte le parrocchie: le offerte pervenute fino al 20 aprile 2012 ammontano a 9.699.993 euro. Di questa cifra sono stati già impegnati 6.216.178 euro, per la realizzazione di 35 progetti destinati a 50-60.000 persone nei diversi Paesi (Somalia, Kenya, Etiopia, Gibuti) coinvolti nell’emergenza. Oltre 13 milioni le persone colpite dalla carestia. Molti hanno trovato rifugio nel campo profughi di Dadaab, in Kenya, il più esteso al mondo, che ha accolto fino a 460.000 persone. I progetti di Caritas italiana vanno dall’aiuto d’urgenza, all’accesso all’acqua, alla riabilitazione e sviluppo. «Anche se l’emergenza per ora è finita – spiega Tessari – continueremo ad operare con programmi di medio e lungo termine, supportando la Chiesa locale tramite la rete Caritas». Tessari mette in evidenza soprattutto il legame tra cambiamenti climatici e crisi alimentare, il problema della violenza, soprattutto in Somalia, che provoca povertà e fame. «La comunità internazionale deve trovare una soluzione a questa situazione di instabilità diffusa nella regione – afferma -. Ma non sembra intenzionata ad agire. Mi chiedo se sia per impotenza o per complicità. Evidentemente fa comodo a qualcuno». Nel frattempo Caritas italiana è impegnata anche nell’altra grande crisi umanitaria nei Paesi del Sahel (Mali, Niger, Burkina Faso, Ciad, Mauritania, Senegal), con 13,4 milioni di persone vulnerabili e oltre 1 milione di bambini a rischio malnutrizione. Una crisi a cui è stata data minore attenzione, soprattutto dai media. «Finora abbiamo raccolto 65.000 euro di offerte – dice Anna Arcuri, di Caritas italiana – e messo a disposizione 100.000 euro. Sosteniamo primi interventi di emergenza, piccole attività generatrici di reddito, distribuzione di sementi gratuite, assistenza sanitaria, riabilitazione idrica». Caritas ha anche lanciato una Campagna nazionale, intitolata «Fame di pane e di futuro» per sensibilizzare al tema della lotta alla fame, la sovranità alimentare e lo sviluppo sostenibile dei popoli, fornendo a tutte le Caritas diocesane materiali e suggerimenti per iniziative concrete.