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TERRA SANTA: VESCOVI USA E UE IN VISITA ALLA STRISCIA DI GAZA

(Striscia di Gaza) – “Abbiamo grande bisogno di lavoro, di istruzione, di sostegno alle famiglie, di una casa, di libertà di movimento senza l’oppressione dei visti e dei permessi. Vogliamo un futuro diverso per i nostri figli”. È quanto hanno detto i fedeli della parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza che ieri hanno ricevuto la visita dell’Holy Land coordination (Hlc), il Coordinamento dei vescovi di Nord America e Ue per la Terra Santa, atto iniziale del loro tradizionale incontro di gennaio a Gerusalemme. Guidati dal nunzio apostolico, mons. Antonio Franco, i vescovi hanno ascoltato i bisogni e le attese di questa parrocchia di 200 anime, depositarie insieme ai circa 2500 ortodossi, della tradizione cristiana nella Striscia che, si narra, sia stata percorsa da Maria, Giuseppe ed il Bambino in fuga verso l’Egitto. Di positivo c’è che “i rapporti con la stragrande maggioranza dei musulmani sono buoni, ci stimano, ci apprezzano per quello che i cristiani di qui fanno per tutti, senza distinzione”, anche se, è stato rimarcato, di nota una crescente islamizzazione della società gazawa.“Ci sono dei fondamentalisti musulmani che invitano alla conversione – hanno affermato alcuni parrocchiani rivolgendosi ai vescovi – a Natale sono circolati alcuni volantini in cui si diceva di non rivolgere gli auguri di ‘buon Natale’ ai cristiani. Nonostante ciò sono venuti in tanti a fare festa con noi. E questo ci fa credere che vivere insieme è possibile”. I presuli, dal Canada, Stati Uniti, Francia, Spagna, Italia, Gran Bretagna, Paesi Scandinavi e Germania, da oggi e fino al 12 gennaio, giorno in cui verrà diramata la consueta dichiarazione finale, dibatteranno, con l’aiuto di esperti e degli ordinari cattolici locali, una serie di temi che vanno dalla situazione dei cristiani in Terra Santa alle prospettive di pace in Medio Oriente, dall’impatto della primavera araba su israeliani e palestinesi fino ad arrivare alla crisi abitativa e all’emigrazione. Non mancheranno momenti liturgici ed incontri con cariche istituzionali dei due Paesi. Sempre ieri, altri rappresentanti dell’Hlc si sono recati nella parrocchia di Nablus-Rafidia e presso la comunità sirocattolica di Gerusalemme. (Sir)