Italia

Tra i terremotati dell’Abruzzo. Diario dal Campo di Castelnuovo

Ricostruzione anche psicologica

Castelnuovo, 5 maggio 2009. Prosegue intensa la vita al campo allestito dalla Toscana a Castelnuovo di San Pio alle Camere, una delle zone abruzzesi più colpite dallo sciame sismico iniziato con la scossa distruttiva dello scorso 6 aprile. Gli ospiti sono ormai stabilmente 180 e ad essi si sommano i volontari dell’associazionismo toscano Anpas, Misericordie, Croce Rossa e Vab che ogni sabato cambiano turno.

Il fine settimana è anche il momento del supporto psicologico per gli abitanti del campo. Ad offrire il servizio da ormai tre settimane è l’associazione di volontariato fiorentina Phantásia, costituita da psicologi e psicoterapeuti impegnati nella protezione civile. Abbiamo contattato la presidente dell’associazione, la dottoressa Piera Spannocchi, per saperne di più: «Il problema maggiore è rappresentato al momento dall a mancanza di progettualità, di tensione verso il futuro. Si tratta di una popolazione abituata allo stress e alla fatica, ma l’esperienza vissuta con il terremoto ha minato profondamente la loro capacita di reagire positivamente agli eventi della vita. Cerchiamo quindi di far elaborare lo shock subito con tecniche di terapia post traumatica.» «Molte delle persone con cui siamo entrati in contatto – ha continuato Piera Spannocchi – soprattutto giovani e anziani, sono ancora lontani dall’idea della ricostruzione e sembra quasi che non vogliano illudersi per poi non veder bruciate le loro aspettative. Servono allora programmi certi di ricostruzione, progetti veri e propri elaborati da urbanisti e architetti, carte spiegate sui tavoli, affinché la prospettiva di uscire dalle tende della Protezione Civile possa concretizzarsi realmente e si ripristini così la fiducia per il futuro.»

Gli psicologi volontari propongono le loro attività in spazi dedicati come la ludoteca: tali azioni sono realizzate attraverso colloqui individuali o in piccoli gruppi di 5/6 individui. Ad oggi sono già 80 le persone contattate.

A Castelnuovo ci sono inoltre numerosi ospiti che vorrebbero occuparsi attivamente delle diverse attività del campo: dal cucinare i pasti a servire al bar fino alla pulizia dei servizi. In questi giorni la Protezione Civile della Regione Toscana sta verificando la possibilità di far iscrivere queste persone alle associazioni di volontariato del luogo, con l’assistenza della Regione Abruzzo, per la necessaria copertura assicurativa.

Da segnalare infine il delicato e importante lavoro dei funzionari del Comune di Prato impegnati fino al 30 giugno prossimo a San Pio alle Camere per assistere a livello amministrativo i loro colleghi in questo difficile momento. (Cristiano Lucchi)Messa di Pasqua con un Cristo e una campana ritrovati fra le rovine

11 aprile 2009. Fra le macerie di Castelnuovo è stato recuperato un crocifisso in ferro e, poco sotto, è stata trovata una campana in bronzo: ed è con questi simboli emersi dalle macerie che i volontari toscani nel campo di Castelnuovo stanno alzando una struttura provvisoria che, domani, farà risuonare la campana e alzare il Cristo davanti alla tenda dove sarà celebrata, dal parroco di San Pio, l’Eucarestia di Pasqua.

E’ uno dei tanti simboli di nuova vita e di ripresa che stanno caratterizzando le attività nel campo abruzzese, coordinato dalla Protezione Civile di Regione Toscana, a Castelnuovo, frazione del Comune di San Pio delle Camere.

Fra le storie di speranza da raccontare anche quella di Serena, ragazza lombarda (22 anni residente a Brugherio), venuta in Abruzzo ad accompagnare il padre, un tecnico volontario. E’ l’unica non toscana nel campo di Castelnuovo: esperta in clownterapia sta aiutando i circa 20 bambini ospitati nel campo a ritrovare un po’ di serenità proponendo giochi, improvvisazioni teatrali, buffe situazioni di allegria. Serena ha anche fotografato ogni bambino e ha fatto fare foto a ciascuno di questi bambini: una documentazione che – dice – utilizzerà, rientrata a Milano, per mettere in piedi una mostra itinerante in modo da raccogliere, anche tramite concerti, fondi in favore delle persone terremotate.

E sempre nel segno della vita che vuole riprendere, questa mattina è arrivato il sindaco di Siena Maurizio Cenni accompagnato da Roberto Zanzi e Giampiero Persichetti, direttore e segretario generale del Siena Calcio: hanno portato un grande carico di giocattoli, zainetti, palloni, magliette, gadgets che il sindaco di San Pio ha distribuito, fra la contentezza generale, a oltre 60 bambini dell’intero comune. Visite, al campo toscano, anche da altri due sindaci: Giovanni Giannini e Carla Strufaldi (Chiesina Uzzanese e San Marcello Pistoiese), venuti a trovare i volontari che operano nel campo, insieme alla Protezione Civile toscana, e che in molti provengono proprio dal pistoiese, dalla lucchesia, dalla Versilia. Sono volontari di Misericordie, ANPAS, VAB e Croce Rossa Italiana. (Dario Rossi e Mauro Banchini)

Ancora medicinali e attrezzature dalla Toscana10 aprile 2009. Al campo toscano di Castelnuovo, a dieci chilometri da L’Aquila, la notte appena trascorsa è passata serena. Anche se la paura rimane. L’ultima scossa è stata avvertita ieri sera alle 21.40: 4,9 della scala Richter, con epicentro a nord de L’Aquila. Così oggi, dopo l’emergenza dei primi giorni, sarà l’occasione per riorganizzare la tendopoli nella piccola frazione del comune di San Pio delle Camere allestito dalla Protezione Civile toscana: un giorno dedicato ad ottimizzare spazi e logistica, con lo spostamento ad esempio di mensa e segreteria.

Da stamani nel campo è attivo anche un ripetitore della Tim per facilitare le comunicazioni con i cellulari.

Intanto da Firenze sono partiti di prima mattina, destinazione Castelnuovo, generatori di aria calda, un serbatoio-cisterna per il gasolio e un telo per il pavimento della mensa. In viaggio da stamani anche pre sidi medici per diabietici provenienti dall’ospedale di Empoli e diretti all’ospedale de L’Aquila: il trasferimento sarà effettuato dalla Protezione Civile del comune di Agliana.

Intorno alle 17 di questo pomeriggio è previsto a Castelnuovo anche l’arrivo del presidente della Regione Toscana, che incontrerà il sindaco di San Pio, i responsabili del campo e gli sfollati ospiti nella tendopoli. La conclusione della visita è prevista per le 19. (cs-Walter Fortini)

I cittadini di Castelnuovo ringraziano, servendo a tavola9 aprile 2009. Hanno voluto ringraziare servendo a tavola ieri sera: un gesto, non solo simbolico, per esprimere tutta la propria riconoscenza ai toscani che da martedì sono arrivati nel piccolo paese alle porte dell’Aquila, quasi completamente distrutto dal sisma. Ma è anche un modo per esorcizzare lutti e paure e riappropriarsi in qualche misura della propria vita rimboccandosi le maniche. Tant’è che tra gli sfollati c’è chi si è messo a costruire le scale di legno di accesso ai bagni, chi ha aiutato tecnici e volontari a costruire l’impianto fognario del campo e chi dà una mano a portare via la spazzatura. Italiani e macedoni della comunità di Castelnuovo, fianco a fianco

Da domani il campo toscano di Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere a dieci chilometri da L’Aquila, sarà autonomo e completamente autosufficiente: finita la fase della prima emergenza, subentra ora quella della “normalità”. Se di normalità, in una catastrofe di queste proporzioni, si può parlare.

Sono oltre duecento gli ospiti: praticamente l’intero paese, che contava poco più di 200 abitanti, ora tutti sfollati. Due delle sei vittime rimaste sotto le macerie di Castelnuovo sono macedoni, fratelli di 40 e 42 anni che facevano i carpentieri. Erano lì in paese da tempo, come gli altri quaranta adesso ospiti del campo. E dodici sono partiti oggi per Gostivar in Macedonia, dove si svolgeranno i funerali.Nella tendopoli toscana arriveranno in giornata le lavatrici: un altro tassello per cercare di riconquistare una “normale” quotidianità. Intanto ci sono stati i primi avvicendamenti tra i volontari, per dare il cambio a chi era era arrivato subito dopo il terremoto. Oggi sono ancora ottanta: da lunedì, finita la fase della prima emergenza, si ridurrann o a quaranta (dieci per ciascuna organizzazione presente, ovvero Anpas, Misericordie, Croce Rossa e Vab).

I tecnici si sono attivati per realizzare un ponte per i cellulari, in modo da far funzionare nel migliore dei modi i telefoni. Nel giro di qualche giorno il problema dovrebbe essere risolto. La vita nel campo intanto procede in modo ordinato: colazione alle 7.30, pranzo alle 13 e cena alle 19.30. Ieri era mancata in parte la verdura per i contorni. Oggi è arrivato un Tir dalla Campania. E anche questo problema è stato risolto.

Un gruppo di cittadini di Castelnuovo si sta attivando per realizzare un sito web.

Davanti al pronto soccorso gli sfollati si raccontano«A che ora chiudete?» «Mai, siamo sempre aperti». Lo sfollato di Castelnuovo, ferito ad un piede, si era avvicinato con titubanza alla tenda trasformata in pronto soccorso del campo organizzato alle porte del paese abruzzese dalla Protezione civile toscana, a dieci chilometri da L’Aquila, sicuro che, come in un qualsiasi ambulatorio, ci fosse un orario da rispettare. Ma il pronto soccorso del paese adottato fin da martedì dai toscani lavora ininterrottamente, dalla mattina fino alla sera. E qualche volta anche la notte.

La mattina gli anziani fanno la fila per misurarsi la pressione: giusto per tenere sotto controllo gli acciacchi dell’età. A qualcuno viene fatto un elettrocardiogramma, con i due elettrocardiografi arrivati giusto ieri dalla Toscana. Non c he ci siano persone malate di cuore, ma un esame preventivo aiuta a fugare dubbi di patologie più gravi. E soprattutto serve ad evitar di affollare troppo (e inutilmente) l’ospedale da campo allestito nel comune vicino.

«I volontari giunti dalla Toscana sono davvero tutti molto preparati» racconta Leo Greco, medico dell’Asl 10 di Firenze impiegato a Greve in Chianti. Sono motivati, rapidi. Ma sopratutto sicuri ed esperti nel leggere i risultati delle strumentazioni e nel fare le diagnosi, anche quelle a volte più difficili. Il pronto soccorso è rifornito oramai di tutti i farmaci necessari: se serve qualcosa di più specifico, nel giro di un’ora i volontari vanno a prenderlo e tornano dal Centro di coordinamento.

Davanti al pronto soccorso del campo toscano le persone intanto raccontano anche le loro storie. Un anziano di 80 anni, con un dito rotto, appena il medico gli ha detto che avrebbe dovuto essere ricoverat o ed ingessato, non ci ha pensato un attimo a rispondere: “Pensate prima ai giovani”. Ora sta bene ed è stato curato.

Ma a volte, più che le medicine, è importante anche l’ascolto e una parola di sostegno. Due giorni fa è arrivato al pronto soccorso toscano un ragazzo macedone con vistose escoriazioni. Era rimasto intrappolato con le gambe sotto le macerie e ne era uscito da solo. Ma era disperato. Voleva tornare in Macedonia. «Ho perso tutto, che ci sto a fare qua» si era sfogato parlando al medico. Oggi è tornato. E più allegro e si è convinto a restare per aiutare a ricostruire quel paese che oramai è un po’ anche suo.  (cs-Cristiano Lucchi e Walter Fortini)

Solidarietà e organizzazione, la vita nel campo toscano8 aprile 2009. L’avvicinarsi di una nuova notte è vissuto con paura al campo che i soccorritori toscani hanno allestito a Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere, a dieci chilometri da L’Aquila. Ad alleviare, in parte, i loro timori è arrivato nel pomeriggio un container carico di vestiti e coperte.Gli 80 volontari coordinati dalla Protezione civile e che fanno parte del Comitato operativo regionale del volontariato presenti nel campo e coordinati dalla protezione civile toscana stanno lavorando a pieno ritmo per sopperire ai disagi degli oltre 200 ospiti, fra i quali ci sono 21 fra bambini e ragazzi, 52 anziani fra i 65 e i 99 anni e 116 persone di età compresa fra i 19 e i 65 anni. Fra loro anche un gruppo di 40 cittadini macedoni, che risiedevano da tempo in paese. Nella piccola comunità macedone si registrano anche 3 delle 6 vittime di Castelnuovo, un paese piccolissimo, in tutto poco più di 200 abitanti, tutti sfollati.

Ad assistere la comunità di Castelnuovo ricreatasi attorno alla tendopoli messa in piedi dalla Toscana, i volontari delle 4 associazioni (Anpas, Misericordie, Croce Rossa, Vab) che condividono con lei, da ieri notte, piccoli e grandi problemi quotidiani. Grazie a loro una anziana donna di quasi cento anni è stata trasferita oggi all’ospedale di Caserta dopo due notti passate al campo, mentre un giovane uomo, malato terminale di tumore, sta per essere trasportato in un ospedale milanese. Per il resto i due medici presenti fin dai primi giorni hanno lavorato a tempo pieno, anche nella fase più critica, per curare feriti e traumatizzati, anche in modo grave.

All’interno della cittadella toscana, ospitato in un campeggio che il proprietario ha messo a disposizione, è stato montato anche un ospedale da campo. Da qualche ora sono stati completati la rete fognaria e l’impianto per l’acqua potabile. La cucina funziona a pieno ritmo, sfornando con regolarità 1000 pasti al giorno. La vita si svolge in maniera ordinata. La prima colazione è alle 7.30, il pranzo alle 13 e la cena alle 19.30. Il menù è semplice ma completo: pasta, carne, verdura e frutta.

La normalità è rappresentata dai 15 ragazzini che scorrazzano tutto il giorno per il campo e giocano con l’animatrice, una volontaria di Milano che fa clown terapia. Un modo come un altro per esorcizzare lutti e paure. Fanno parte della comunità, infine, anche i due cani dell’unità cinofila, un golden retriever di nome Max e un pastore chiamato Yukka, che hanno lavorato fino a poco fa per cercare le persone sepolte dalle macerie. (Cristiano Lucchi e  Barbara Cremoncini)