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UE: MINISTRI DEI 27 SU LIBIA, SIRIA E MEDIO ORIENTE. SEDE DIPLOMATICA A TRIPOLI

Libia, Yemen, Siria, Bahrein, Iran, Bielorussia: il Consiglio affari esteri dell’Unione europea, nella sua riunione odierna a Bruxelles, ha approvato una serie di documenti su questi paesi, nei quali si interviene con misure restrittive, giudizi politici, preparazione di operazioni a sostegno delle popolazioni in rivolta e a favore della democrazia. Una documento si concentra inoltre sul Medio Oriente. Per quanto riguarda la Libia si afferma che “il colonnello Gheddafi resta una minaccia per il suo popolo”, mentre i ministri dei 27 hanno deciso che, dopo l’apertura di una sede comune di rappresentanza a Bengasi, ne sarà aperta una anche a Tripoli “appena vi saranno le condizioni necessarie”. L’Ue inasprisce le misure contro le persone più vicine a Gheddafi, anche con l’intenzione di “incitare quelli che sostengono il regime a smarcarsi da esso e dai suoi crimini”. Il Consiglio nazionale di transizione, che guida la lotta interna contro Gheddafi, è definito “interlocutore politico chiave”; l’Ue si impegna a portare nuovi aiuti umanitari e assicura che si opporrà a divisioni del paese. Sulla Siria (per la quale è stata denunciata una situazione di mancanza di libertà e di repressione con oltre 900 morti dall’inizio delle proteste), sono state decise sanzioni indirizzate allo stesso presidente Bashar al Assad, cui è vietato l’ingresso nell’Ue e ne vengono congelati i beni.Sir