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VATICANO: ONU INDAGHI SU PAKISTAN PER CONVERSIONE FORZATA FARAH

(ASCA) – Sul caso di Farah Hatim, la ragazza cristiana rapita e costretta al matrimonio e alla conversione all’islam “c’é un abuso della libertà di coscienza e di religione”; per questo è auspicabile “un intervento dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani”, in quanto “la libertà di religione è un test per il rispetto di tutti i diritti umani”. Lo afferma mons. Silvano Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Ufficio Onu di Ginevra all’agenzia vaticana Fides. In Pakistan, dice il diplomatico vaticano, occorre “una revisione del sistema giudiziario” perché si possano tutelare realmente i diritti delle minoranze. “Quando ci sono tali situazioni di persecuzioni contro minoranze religiose, cristiane o di altre fedi”, spiega mons. Tomasi, l’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani “deve avviare una indagine ufficiale”. In Pakistan, “cercare di modificare” la legge sulla blasfemia “é, per le comunità cristiane che spesso ne sono vittime, una esigenza prioritaria”.