Cultura & Società

Editoria: chiudono le riviste «Il regno» e «Settimana»

Terminano le pubblicazioni, a fine 2015, le riviste «Il Regno» e «Settimana». Ne danno notizia oggi il Centro editoriale dehoniano (che edita le due testate) e la Provincia italiana settentrionale dei sacerdoti del Sacro Cuore (dehoniani), parlando di «decisione sofferta» ma «inevitabile, malgrado tutti gli sforzi di questi ultimi anni per evitarla».

«È stata una scelta molto dolorosa e faticosa, dettata da anni di crisi nei quali non ci sono stati segni di rilancio», conferma al Sir padre Lorenzo Prezzi, portavoce dell’editore e direttore di «Settimana». Nato nel 1956, «Il Regno» è fin dagli anni del Concilio Vaticano II «un punto di riferimento per l’opinione pubblica ecclesiale», non solo italiana ma internazionale. «Settimana», invece, nacque nel 1946 e nel 1965 venne acquisita dal Centro editoriale dehoniano, accompagnando il clero italiano per decenni con un’«accurata cronaca pastorale». «Le ragioni dell’amara decisione – spiega l’editore in una nota – risiedono nell’accumularsi di stratificazioni di crisi diverse: dal profondo mutamento del comparto dei media, che penalizza la comunicazione cartacea e modifica le forme della comunicazione, al restringersi del bacino di utenza del personale ecclesiale (preti, religiosi e religiose); dal peso della crisi economica e finanziaria degli ultimi anni fino alla sempre più problematica distribuzione postale».

«Chiudere questa nostra storia nel momento in cui il pontificato di papa Francesco rilancia in ogni punto della vita della Chiesa lo spirito e la forma del Concilio Vaticano II, di cui questa rivista è stata tra i protagonisti, ha persino qualcosa di paradossale oltre che di doloroso», scrive sull’home page della rivista «Il Regno», il direttore Gianfranco Brunelli, augurandosi, a nome anche della redazione «che questa storia possa proseguire in altro modo e in altra forma nella continuità di un servizio d’informazione religiosa che è stato in questi 60 anni libero, competente e fedele».