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LIBIA: UNHCR, 14 MILA I RIFUGIATI FUGGITI IN ITALIA E MALTA

(ASCA) -Sono 14 mila le persone fuggite dal conflitto libico e sbarcate a Malta e sulla penisola italiana. Lo rende noto l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, secondo cui solo nel fine settimana a Lampedusa e a La Valletta sono giunti 1.669 migranti. In particolare, ha evidenziato l’Unhcr attraverso la portavoce Melissa Fleming in un briefing con la stampa a Ginevra, centinaia di persone che sono fuggite dalla Libia verso la Tunisia e l’Egitto nelle ultime settimane stanno tornando in Libia con l’intenzione di imbarcarsi per raggiungere l’Europa. Tra loro ci sono rifugiati e membri delle comunità somale, etiopi ed eritree. L’Unhcr ha delle trattative in corso con queste comunità e le sta mettendo in guardia sui rischi insiti nei viaggi in mare, nonché i rischi che corrono i migranti nel passaggio della frontiera libica. Intanto, ad oggi sono circa 14.000 le persone arrivate via mare in Italia e a Malta dalla Libia. Di questi, 1.669 sono arrivati tra venerdì e sabato mentre sono oltre 1.200 le persone che mancano all’appello dal 25 marzo. L’Unhcr ha incontrato a Tripoli i rifugiati che pensano di fare questo insidioso viaggio e, come riferisce lo stesso Alto Commissariato, sono tutti pienamente consapevoli del numero di morti, ma “ci hanno detto che si sentono di non avere nulla da perdere. Un uomo eritreo ci disse che avrebbe preferito morire nel tentativo di raggiungere la sicurezza che continuare a vivere in situazioni di pericolo. Molti hanno vissuto in Libia per diversi anni, hanno affrontato periodi di detenzione e provengono da paesi come l’Eritrea e la Somalia, dove il ritorno sicuro non è una possibilità”. Sulla base dei discorsi fatti con le persone che sono arrivate in Italia, riteniamo, prosegue l’Unhcr, “che altre migliaia si adopereranno per effettuare questo viaggio via mare. La maggioranza ha fatto il viaggio in barche che sono sovraccariche di passeggeri e in pessimo stato di conservazione. Inoltre, spesso non c’é uno skipper qualificato”. L’Unhcr ribadisce il suo invito a tutte le navi che attraversano il Mediterraneo a “prendere in considerazione che tutte le imbarcazioni in partenza dalla Libia possono aver bisogno di assistenza e probabilmente dovranno far fronte a una situazione di pericolo a un certo punto del viaggio” e si augura di “essere presto in grado di ristabilire una presenza internazionale in Libia occidentale”. Nel frattempo “abbiamo in programma di espandere l’assistenza al fine di alleviare le difficoltà incontrate da molti rifugiati”. L’Unhcr infatti ha squadre di personale che intervistano i richiedenti asilo e i rifugiati in Egitto e Tunisia per valutare le loro richieste e, ove possibile, fare da riferimento per i reinsediamenti. “Le persone al centro del processo di reinsediamento e i casi di vulnerabilità hanno la priorità nel nostro programma di intervista”, riferisce ancora l’Alto Commissariato aggiungendo che si stima siano 6.000 le persone che avranno bisogno di reinsediarsi dai confini di Egitto e Tunisia nei prossimi mesi, così come altre 2.000 dal Cairo. Finora 11 paesi di reinsediamento hanno offerto più di 900 posti, tra cui anche gli Stati Uniti che però non ha specificato il numero di posti.