Toscana

SANITÀ: NUOVA ORGANIZZAZIONE PER SVILUPPO CHIRURGIA ROBOTICA

(ASCA) -  La Regione Toscana punta sulla chirurgia robotica. Un modello organizzativo per il Polo toscano della chirurgia robotica è stato deciso dalla giunta, che ha approvato, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, un modello che vuole porsi come punto di riferimento per l’applicazione di una tecnica all’avanguardia e ad altissimo contenuto tecnologico, ma anche molto costosa, che necessita, quindi, di un costante monitoraggio sia prima che durante e dopo l’applicazione, per assicurare omogeneità di metodi, approcci e risultati. In Toscana esistono già 8 apparecchi per la chirurgia robotica, i sistemi Da Vinci, installati negli ospedali di Grosseto, Pisa, Firenze, Siena e Arezzo. “Con questa delibera – spiega l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – ci proponiamo l’istituzione di un Coordinamento regionale per la chirurgia robotica che si avvale di un comitato scientifico formato dai rappresentanti delle varie sedi. Il coordinamento avrà il compito di definire linee di indirizzo per l’attività dei centri, con standard operativi omogenei per i criteri di selezione dei pazienti, le modalità di accesso dei professionisti, la formazione del personale, le modalità e i programmi di comunicazione/informazione, del consenso e di gestione del rischio”. La chirurgia robotica, assistita dal computer, è una tecnica rivoluzionaria nella chirurgia laparoscopica mininvasiva, che consente, grazie ad una visione tridimensionale, la massima precisione con una ridottissima invasività. L’apparecchio utilizzato negli ospedali toscani, che in alcuni casi hanno attrezzato sale operatorie ad hoc, è costituito da un robot operativo con braccia meccaniche e una telecamera tridimensionale, comandate a distanza da una consolle gestita dal chirurgo, rendendo la procedura molto più efficace, raffinata e rispettosa della parte trattata.