Vita Chiesa

C9: il papa nominerà nuova commissione per «decisioni operative» sui media

Lo ha detto ai giornalisti padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, nel briefing di oggi. Tra i temi «di rilievo toccati, ma non approfonditi», dalla tre-giorni dei cardinali, ha riferito il portavoce vaticano, rientra anche «la questione della riforma del sistema dei media vaticani». «Già una volta – ha ricordato – il C9 aveva preso in esame un ‘interim Report’ della Commissione per i media, e lo aveva sostanzialmente approvato facendo alcune raccomandazioni. Ora la Commissione ha consegnato tale rapporto come ‘final Report’ al Papa e ai suoi collaboratori». Si trattava, ha precisato il portavoce vaticano, di «un piamo ampio generale, non di decisioni operative particolari». Per favorire «lo stadio di passaggio all’attuazione da realizzare», il C9 «ha chiesto al Papa di nominare una Commissione che abbia la responsabilità di articolare e studiare bene il passaggio all’attuazione di questo schema nell’insieme approvato».

Si tratterà di una nuova Commissione che lavorerà «in continuità» con la Commissione per i media, «ma che può essere benissimo integrata con le persone che il Papa ritenga più opportune per decidere i passi da fare, in rapporto alla realtà esistente e ai problemi specifici», ha riferito padre Lombardi: «Il C9 aspetta dal Papa indicazioni per la Commissione, in modo da passare verso l’attuazione del progetto che è stato finora formulato». Il Report sui media, ha detto il portavoce vaticano, «non è pubblico, è stato soltanto consegnato al Santo Padre e ai suoi collaboratori». Le prossime riunioni del C9 sono previste dall’8 al 10 giugno, dal 14 al 16 settembre e dal 10 al 12 dicembre.

«Il cardinale O’Malley, in risposta alle attese della Commissione per la tutela dei minori, ha posto sul tavolo la questione dell’‘accountability’, della responsabilità della Chiesa», ha detto  ancora padre Federico Lombardi, durante il briefing sui lavori del Consiglio di cardinali (C9). I cardinali che affiancano il Papa nella riforma della Curia, ha reso noto il portavoce vaticano, si sono chiesti «come affrontare, con quali metodologie e procedure, non tanto i crimini di abuso sessuale su minori, già regolati dalle norme esistenti, ma l’abuso di ufficio, l’omissione di responsabilità da parte di persone che abbiamo responsabilità nella Chiesa: vescovi, superiori di ordini religiosi o altri». Nell’ultima riunione, che si conclude oggi pomeriggio, tuttavia, «non è stato fatto un progetto preciso, ma il tema è stato posto esplicitamente sul tavolo del C9, con l’intenzione di trovare vie per procedere a un approfondimento giuridico delle competenze». «Il tema è stato affidato alla responsabilità del Papa», ha riferito padre Lombardi: domenica scorsa il cardinale O’Malley «si è incontrato con il sottogruppo della Commissione di tutela dei minori che si occupa dei rapporti con le vittime», il quale «ha chiesto di fare presente al Papa la preoccupazione che chi ha un ruolo importante nella Chiesa sia in grado di assumersi la responsabilità adeguata per la protezione dei minori».

«Se il tema dell’‘accountability’ – ha aggiunto il portavoce vaticano – è un annoso, quello degli abusi d’ufficio non è tanto approfondito», ad esempio riguardo «ai superiori che potevano agire o non hanno agito»: in questo ambito, ha proseguito padre Lombardi, occorre chiedersi se questi ultimi «devono rispondere personalmente al Papa, o ci può essere una procedura che valuti questo tipo di comportamenti». Di qui la necessità di «un testo giuridico preciso e affidabile» in materia, che ha bisogno dei tempi adeguati «prima di arrivare a una maturazione».