Vita Chiesa

Cristianesimo e Islam, alla ricerca di un dialogo possibile

L’islam è oggi sempre più spesso al centro di polemiche e dibattiti, di paure e di preoccupazioni. Molti ne hanno paura proprio perché non lo conoscono, altri creano, e alimentano la paura per ricavarne vantaggi: perché si vendono più giornali, perché si prendono più voti alle elezioni, perché si fanno più soldi vendendo libri e andando in tv. Allora accade che la paura di chi non sa, una paura comprensibile e sensata, possa diventare un utile strumento per gli interessi e i vantaggi di chi la manovra. Conoscere è il primo passo per uscire dalle paure ed essere capaci di quel discernimento personale necessario per sviluppare relazioni mature con gli altri.

La forza che Papa Francesco mette nella sua testimonianza del dialogo tra cristiani e musulmani non è soltanto un frutto di un giusto ragionamento teologico, ma deriva dalla conoscenza personale e diretta di molte persone che già aveva quando era prete e poi vescovo in Argentina. Infatti, si può essere teologicamente ben consapevoli del fondamento evangelico e dottrinario del dialogo tra cattolici e musulmani, ma aver paura ugualmente ad incontrare le persone e mettere in atto il dialogo, perché non si hanno relazioni personali con nessun musulmano e l’idea che ce ne facciamo deriva solo da quello che vediamo in tv e leggiamo sui giornali.

Il dialogo richiede conoscenza, dunque, tanto delle persone quanto delle differenze. Nelle diocesi toscane c’è, e ormai da molti anni, un grande lavoro di dialogo tra cattolici e musulmani che si sviluppa lungo tutto l’arco dell’anno in numerose iniziative. Resta però importante il lavoro di formazione, al dialogo e nel dialogo. Proprio per questi scopi la Conferenza Episcopale Toscana – attraverso la Commissione regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso – organizza ogni anno, da ormai cinque anni e con una partecipazione sempre più numerosa, una giornata di formazione al dialogo tra cattolici e musulmani, una giornata nella quale è possibile incontrare e confrontarsi con alcuni dei più significativi protagonisti di questo dialogo, sia cattolici che musulmani. È una giornata di incontro e di studio, rivolta a tutti i cattolici che sono interessati, sia perché già attivi nel dialogo nelle diverse diocesi, sia perché sensibili a questo tema come insegnanti, di religione  o no, talvolta mossi dal fatto di avere in classe studentesse e studenti musulmani, sia perché sentono «soltanto» la necessità di capire meglio e di fare un passo avanti nella direzione del dialogo.

Quest’anno la giornata si terrà sabato 4 novembre presso la Sala del Chiostro di Santa Maria Novella in piazza Santa Maria Novella a Firenze dalle 10 alle 16. Dopo il saluto di mons. Rodolfo Cetoloni, Vescovo di Grosseto e Presidente della Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Toscana, e l’introduzione ai lavori di Silvia Nannipieri, Coordinatrice della Commissione, il primo relatore sarà Fratel Ignazio Di Francesco, monaco dossettiano della Piccola Famiglia dell’Annunziata, che parlerà su Il dialogo cristiano-islamico, teoria e prassi. Di Francesco, recentemente nominato Delegato per il Dialogo Interreligioso della Diocesi di Bologna, ha vissuto molti anni in Medio Oriente e parla correntemente l’arabo, unisce una profonda conoscenza della  letteratura cristiana antica, del Corano e della letteratura ascetica islamica con un impegno diretto nell’incontro e nel dialogo con i musulmani. Questo impegno è in particolare legato al suo lavoro di volontario presso il carcere bolognese della Dozza, nel quale un numero cospicuo di detenuti, circa un terzo dei 700 lì presenti, è musulmano. La conoscenza dell’arabo, delle tradizioni culturali e religiose del Medio Oriente, del Corano ha portato padre De Francesco ad un livello di incontro con queste persone capace di farle sentire ascoltate, di entrare in un piano di confronto, anche religioso, non formale, ma reale, sostanziale. È un’esperienza che è formativa per entrambi i partecipanti, ma che può esserlo anche per chi è fuori. Proprio a questo scopo De Francesco ha cercato di restituire questi incontri in un libro molto bello, Leila della tempesta, edito da  Zikkaron da cui è stato tratto anche uno spettacolo teatrale.

Il secondo relatore sarà Mustafa  Cenap Aydin che parlerà su Il dialogo islamico-cristiano, teoria e prassi, per presentare  una conoscenza del punto di vista islamico sul dialogo con i cristiani. Aydin, che è fondatore e coordinatore dell’Istituto Tevere di Roma, un centro molto attivo nel campo del dialogo interculturale e interreligioso, è laureato in Scienze Politiche e Sociologia a Istanbul, ma vive a Roma da molti anni. Ha studiato teologia cattolica e storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana ed è attualmente docente invitato presso l’Università Pontificia Salesiana dove tiene il corso su «Fondamenti, origine e storia dell’Islam» nell’ambito del Master di mediazione culturale e religiosa. Studioso apprezzato del dialogo interculturale e delle relazioni tra religioni e società, collabora anche con l’Istituto Internazionale Jacques Maritain.

La giornata di formazione si tiene in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e agli insegnanti che lo richiederanno verrà rilasciato un attestato di partecipazione.