Vita Chiesa

Grosseto, mons. Mani: «per esser martiri bisogna essere giovani, un po’ folli»

L’arcivescovo emerito è stato accolto sul sagrato della cattedrale, dal vescovo di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni, con il proposto del Capitolo, don Franco Cencioni, i canonici e le autorità civili. Dopo aver baciato il crocifisso, mons. Mani ha ricevuto il saluto dal sindaco Vivarelli Colonna. Poi la celebrazione eucaristica nella quale Mani ha ricordato che, solo nel 2015, sono stati oltre 5mila i cristiani uccisi in odio alla fede. L’arcivescovo ha voluto che la Messa avesse al centro la preghiera per i giovani «perché anche loro siano tutti un po’ ‘matti’ della follia di Lorenzo: pazzi per Cristo».

Con il patrono di Grosseto, Mani ha citato altri grandi martiri della fede: padre Massimiliano Kolbe, il vescovo Oscar Romero, Pavel Florenskij e don Pino Puglisi. «Sono i caduti di una guerra che stiamo perdendo?», si è chiesto Mani. «No, sono la gloria della Chiesa, perché il cristianesimo si annuncia con la vita», la risposta dell’arcivescovo che, per questo, ha raccomandato di «investire la vita nell’amore» e ha pregato affinché, per intercessione di san Lorenzo, il diacono dei poveri, di quelli che oggi papa Francesco indica come «gli scarti della società», «tutti i grossetani raggiungano un cuore misericordioso, perché solo chi dona la vita la trova. L’uomo vale quanto ama».

Al termine della celebrazione, il sindaco di Grosseto, a nome della città, ha acceso il cero votivo che per tutto l’anno arderà dinanzi al simulacro di san Lorenzo, in cattedrale. Anche nel giorno della festa del patrono, la mensa Caritas è rimasta aperta accogliendo 53 ospiti.