Vita Chiesa

SINODO AFRICA, MONS. PALMER-BUCKLE (GHANA): CONTRO I MIGRANTI LEGGI POCO CRISTIANE

Immigrazione e respingimenti in mare? “Purtroppo oggi in nome della crisi globale si stanno emanando leggi e iniziative poco cristiane che vanno contro i diritti umani e universali. L’Europa non può ripudiare queste verità imprescindibili”. A parlare al Sir è mons. Gabriel Charles Palmer-Buckle, arcivescovo di Accra (Ghana), tra i partecipanti al Sinodo per l’Africa in corso in questi giorni in Vaticano. “E’ triste pensare che l’Europa cattolica, l’Italia e la Spagna possano prendere decisioni contrarie al Vangelo – dice mons. Palmer-Buckle in una intervista che sarà pubblicata sul prossimo Sir bisettimanale -. I giovani africani sanno dei respingimenti ma sperano di farcela comunque. Dobbiamo aiutare i nostri giovani ad apprezzare la vita come un dono che va fatto fruttificare”. L’arcivescovo di Accra ha ricordato che lo scorso mese di agosto tutte le Chiese dell’Africa occidentale si sono incontrate per parlare di “giovani e migrazioni”. “La migrazione è un diritto dell’uomo, la persona deve poter emigrare e vivere dove vuole – ricorda -. Ma in questo momento dobbiamo aiutare i nostri giovani. Diciamo loro che se Dio li ha fatti nascere in Africa è perché ha sicuramente dei piani per loro. Se hanno una formazione farebbero meglio a restare sul posto per aiutare lo sviluppo del proprio Paese e continente”.Però, precisa l’arcivescovo di Accra, in tanti Paesi africani “c’è povertà materiale, manca la libertà sociale e religiosa, allora i giovani più preparati vanno all’estero a cercare una vita migliore. Consigliamo loro di partire solo quando hanno tutti i documenti in regola, per non correre dei rischi inutili”. A proposito della presenza di interessi cinesi in Africa risponde: “Non abbiamo paura della Cina. Se abbiamo trattato con l’Europa per 400 anni, possiamo anche trattare con la Cina. Ne abbiamo già viste tante di situazioni di sfruttamento. Certamente oggi i nostri governi hanno gli occhi più aperti. In Sudan c’è la guerra da oltre 30 anni e l’Europa non ha mai fatto niente. Perché solo oggi, con la presenza della Cina, inizia ad urlare? È sempre una lotta tra interessi. Non dobbiamo avere paura dei cinesi ma saper parlare con loro a quattr’occhi”.Sir