Vita Chiesa

Un secolo di ecumenismo, tanti gli appuntamenti in Toscana

«Voi sarete testimoni di tutto ciò»: il versetto del Vangelo di Luca offre il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che ogni anno per iniziativa congiunta del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e del Consiglio mondiale delle Chiese si celebra dal 18 al 25 gennaio. Il tema del 2010 si collega al ricordo della Conferenza missionaria internazionale di Edimburgo che viene riconosciuta come l’inizio ufficiale del Movimento ecumenico moderno.

Nei giorni 14-23 del giugno 1910, oltre mille delegati, appartenenti ai diversi rami del protestantesimo e dell’anglicanesimo, a cui si unì anche un ortodosso, si incontrarono nella città scozzese per riflettere insieme sulla necessità di giungere all’unità al fine di annunciare credibilmente il Vangelo di Gesù.

Come ogni anno i rappresentanti delle Chiese cristiane in Italia rivolgono alle diocesi e alle comunità un messaggio comune. Il testo porta la firma di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo; per la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, del presidente Domenico Maselli, e per la sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia del Metropolita Gennadios. La Settimana di preghiera è anche un momento di bilancio: «Abbiamo ringraziato il Signore – scrivono Paglia, Maselli e Gennadios – per il cammino ecumenico che le Chiese e le Comunità ecclesiali hanno compiuto in Italia soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II». Ed aggiungono: «Certo, a noi viene chiesto di non lasciare nulla di intentato per compiere quei passi che ci portano verso l’unità. Abbiamo, infatti, riconosciuto il pericolo di cadere nella sottile tentazione di assuefarci alla divisione, ritenendola una condizione insuperabile. Se così facessimo, saremmo responsabili di una grave colpa. Tanto più che abbiamo davanti a noi nuove sfide che chiedono invece un impegno più comune».

Tra queste viene indicato anche il fenomeno della immigrazione cristiana nel nostro Paese: «Si tratta di centinaia di migliaia di fratelli e sorelle sia ortodossi che evangelici, oltre che cattolici, che sono approdati in Italia per cercare una vita migliore. La loro venuta è come una preghiera rivolta anche a noi perché ricevano una risposta di amore».

Gli appuntamenti in ToscanaMolti gli appuntamenti che segneranno, anche in Toscana, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio.

Per la diocesi di Fiesole, è previsto un incontro ecumenico lunedì 25 gennaio alle 21 all’auditorium di Loppiano, con la presenza del vescovo Luciano Giovannetti.

A Lucca, si inzia domenica 17 gennaio alle 17,30 con una preghiera nella chiesa Ortodossa Romena; giovedì 21 gennaio alle 21 incontro ecumenico nella chiesa di Lunata, con la partecipazione dell’Arcivescovo Castellani. Venerdì 22 gennaio, incontro di conoscenza reciproca presso il tempio valdese alle 18,30.

A Pisa, sono previsti una veglia di preghiera per la pace venerdì 22 gennaio alle 21,30 a Fossabanda; un incontro ecumenico di preghiera sabato 23 gennaio alle 17 a Pietrasanta; un incontro, con la presenza dell’Arcivescovo Benotto, domenica 24 gennaio alle 18 nella chiesa di San Paolo a Ripadarno; e lunedì 25, alle 21 nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, una rassegna di cori dal titolo «Pregare cantando».

A Volterra, nella chiesa di San Michele, ogni sera viene celebrata una Messa con intenzioni di preghiera per l’unità dei cristiani; mercoledì 20 incontro con il pope ortodosso.

A Livorno è previsto un fitto calendario di incontri, che si apre lunedì 18 alle 18,30 in Duomo e prosegue presso le varie comunità cristiane (Greco-cattolica, Valdese, Ortodossa romena, Avventista. Tra i vari incontri, venerdì 22 gennaio alle 18,30 anche una preghiera ecumenica per i giovani promossa dalla comunità di Sant’Egidio.

Molti anche gli appuntamenti ecumenici a Firenze. Tra gli altri, segnaliamo la tavola rotonda di martedì 19 gennaio alle 21 all’Istituto Stensen, dedicata a Pier Valdo e Francesco d’Assisi. Altri incontri si terranno nel tempio Valdese (lunedì 18 gennaio, ore 18), nella chiesa Luterana (mercoledì 20 gennaio, ore 17), nella chiesa Ortodossa Russa (giovedì 21 gennaio, ore 18), nella chiesa Ortodossa greca (venerdì 22 gennaio, ore 18), nella chiesa Anglicana (domenica 24 gennaio, ore 18) e nella chiesa Episcopale americana (lunedì 25 gennaio, ore 18, con cena conclusiva).

A Prato, lunedì 25 gennaio alle 21 nella chiesa della Regina Pacis a Santa Lucia sarà il Vescovo Gastone Simoni a presiedere il momento di preghiera al quale parteciperanno i pastori evangelici Mario Affuso e Ruben Bulleri e il sacerdote ortodosso rumeno Saghin Dioan.

A Massa Marittima, gli appuntamenti sono per il 21 gennaio, a Portoferraio, parrocchia della Natività, alle ore 17 alla presenza del Vescovo Giovanni Santucci, di don Nikola Dzudzar e di Klaus Langenek; mentre il giorno dopo, 22 gennaio, a Piombino, stessa ora, presso la parrocchia di S. Antimo con il Vescovo Santucci, Elizabeth Green e don Nikola Dzudzar.

Per la diocesi di Pescia, è prevista una veglia di preghiera per l’unità dei cristiani martedì 19 gennaio alle 21,15 nella chiesa di Borgo a Buggiano, presieduta dal Vescovo Giovanni De Vivo e da padre Liviu Marina della Chiesa ortodossa Rumena di Lucca.

A Siena, una preghiera ecumenica si svolgerà lunedì 18 alle 18 nella chiesa di San Vigilio, con la partecipazione dell’Arcivescovo Antonio Buoncristiani e dei rappresentanti delle altre Chiese, mentre il vespro ortodosso sarà celebrato domenica 24 alle ore 16 nella chiesa di Sant’Andrea, dove la comunità rumena si riunisce ogni settimana per la sua preghiera.

Ad Arezzo, mercoledì 20 gennaio alle 18 nella chiesa del Sacro Cuore liturgia ecumenica con l’arcivescovo Riccardo Fontana, il pastore Mario Affuso (Chiesa Apostolica d’Italia) e padre Octavean Tomuta (Chiesa Ortodossa Rumena). Giovedì 21 gennaio alle 18,30 liturgia ecumenica nella Concattedrale di Sansepolcro; un altro incontro si svolgerà a Camaldoli, sabato 23 gennaio.

A Grosseto, mercoledì 20 gennaio alle 21 incontro nella chiesa Evangelica; giovedì 21 gennaio alle 16,30 lettura del Vangelo di Luca con la presenza del coro della comunità ucraina greco -cattolica. Lunedì 25 gennaio alle 16 incontro in Cattedrale sulla testimonianza cristiana.

La storiaCristiani uniti nella carità: una testimonianza concretadi Michelle Spike e Timothy Verdon*

Quest’anno, il tema della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, «Voi sarete testimoni…», riguarda, appunto, la testimonianza che i credenti in Cristo offrono mediante la loro fede.  E tra le forme di testimonianza, quella tradizionale del racconto di singoli atti di fede – di  atti, anche modesti, offerti al Signore per testimoniare la sua presenza nel mondo – rimane utile. Così, per inaugurare la Settimana del 2010, offriamo un racconto che riguarda la Settimana del 2009. È la storia, vera ma insolita, di una raccolta di fondi organizzata in un contesto ecumenico e trasformatasi poi in fattiva collaborazione, non solo tra le chiese cristiane di Firenze, ma anche tra le comunità ebraica e mussulmana di questa città.

Nel 2009 la Settimana, che ogni anno si sviluppa nei giorni 18-25 gennaio, avvenne nel bel mezzo di un’escalation militare israeliana, la cosiddetta «Operation Lead Cast». Già il 27 dicembre del 2008 la Forza Difensiva dello Stato d’Israele aveva iniziato una campagna di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza allo scopo di por fine alla pioggia di razzi diretta contro Israele dal territorio,  nonché d’impedire il contrabbando di armi belliche. L’Operation terminò il 18 gennaio 2009 con un cessate-il-fuoco, e l’esercito israeliano abbandonò la Striscia entro il 21 dello stesso mese. Ma,  durante le tre settimane intercorse dall’inizio della fine dell’episodio, morirono più di 1500 palestinesi e il numero di feriti fu ancora maggiore. Vennero inoltre seriamente danneggiate – praticamente distrutte – le infrastrutture della Striscia di Gaza, tra cui gli ospedali.

Per questi motivi, le chiese cristiane fiorentine concordarono di devolvere il denaro raccolto durante la Settimana di Preghiera a scopi umanitari all’Al Ahli Arab Hospital di Gaza. Nel cuore della Città di Gaza, l’ospedale fu fondato più di 100 anni fa dalla Chiesa Battista ed è amministrato oggi dalla Diocesi gerosolimitana della Chiesa Episcopale statunitense, con il sostegno economico dell’Onu e della stessa Chiesa Episcopale Usa. Durante Operation Cast Lead, quest’ospedale aveva gestito fino a 40 nuovi casi al giorno, tra feriti ed ustionati, molti dei quali non solo nel reparto d’emergenza ma come pazienti a lungo termine richiedenti interventi chirurgici. Accolse anche numerosi pazienti, soprattutto bambini e minorenni, sofferenti di trauma psicologico. Nel medesimo periodo i necessari rifornimenti di medicinali e i rimpiazzi di macchinari tecnici non arrivarono, causa i rigidi controlli imposti ai varchi del territorio nel nome della sicurezza; mancava addirittura la corrente elettrica. Nell’invero palestinese erano in frantumi anche i vetri delle porte e delle finestre, e scarseggiavano le provviste, lasciando tutti infreddoliti, affamati e disperati-donne e bambini inclusi.

La Settimana di Preghiera del 2009 raccolse allora fondi allo scopo di contribuire a sollevare questa situazione, e – nell’occasione dell’incontro con la Comunità Mussulmana che segue a breve la Settimana cristiana – aumentò ancora la cifra destinata all’Al Ahli Hospital, consegnando la somma globale di 1.910 dollari alla Chiesa Episcopale statunitense (che amministra l’ospedale), attraverso il «Fondo Episcopale per lo Sviluppo e l’Aiuto d’Emergenza».

Ma non finisce lì il «racconto» di questo piccolo atto di fede. Qualche settimana dopo, a un incontro inter-religioso promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, l’Imam di Firenze, Izzadin Elzir, ringraziò calorosamente le chiese cristiane per il loro aiuto. Era presente anche la presidente della Comunità Ebraica fiorentina, Daniela Misul, e la conversazione sviluppatasi poi tra i due – tra l’Imam Musulmano e la Presidente della Comunità Ebraica, portò a uno sforzo condiviso di queste due comunità, con la collaborazione della Regione Toscana, a favore di un altro nosocomio della Striscia di Gaza, l’Al Dorra Pediatric Hospital. Ecco allora una testimonianza di fede tradottasi in azione condivisa da cristiani, musulmani ed ebrei – un «dialogo» concreto esprimente l’amore.

*Michelle Spike da molti anni anima iniziative ecumeniche e inter-religiose a Firenze; monsignor Timothy Verdon è Presidente della Commissione Diocesana per l’Ecumenismo e il Dialogo.