Cultura & Società
A PRATO IL PRIMO MUSEO ITALIANO DELLE METEORITI
Un altro fiore all’occhiello per Prato: sabato 19 marzo è stato inaugurato, alla presenza delle autorità e di molti curiosi, il Museo delle scienze planetarie. La sede museale di via Galcianese è stata ristrutturata e rimodellata attorno al progetto del centro raccolta meteoriti (costo 2 milioni di euro). Si tratta di un unicum a livello nazionale, in quanto la realizzazione che ha visto la luce a Prato resta la sola, in tutta la penisola, dedicata alle meteoriti. Lo stesso vescovo mons. Gastone Simoni ha benedetto il Museo: «Questa opera segna un punto d’eccellenza scientifica. Certo, lo studio del cosmo deve aiutarci a capire la realtà fisica in cui viviamo, per infine poter comprendere meglio l’uomo».
Il presidente della Provincia di Prato, Massimo Logli, ha sottolineato: «Il Museo rappresenta il risultato delle sinergie intercorse tra università ed amministrazioni locali, portiamo un punto a favore della ricerca e della maturazione tecnologico – scientifica della città». Ma andiamo a vedere quali sono i punti forti del Planetarium. Lo facciamo con Giovanni Pratesi, scienziato curatore del progetto: «La specializzazione effettuata nell’ambito di raccolta delle meteoriti è importantissima. Questi oggetti costituiscono infatti straordinarie testimonianze dei primi istanti di vita dei pianeti». Ed ecco le «chicche» esposte nel museo di Prato: «Ci sono meteoriti provenienti da Marte, da Venere e dall’asteroide Vesta continua Pratesi . Tra tutte, però, merita di essere ricordata quella di Nantan, che con i suoi 272 chili è il più pesante esemplare in Italia». Dell’allestimento fanno parte anche la suggestiva sala della quadrisfera, che porta la firma del fisico Paco Lanciano, dove vengono proiettati filmati di carattere scientifico e divulgativo, e 17 postazioni interattive con itinerari e simulazioni d’impatti con il nostro pianeta. Ma l’altro carattere fondamentale del Museo è l’apertura permanente alla ricerca scientifica.