Cultura & Società

Cambia la lingua, vive il vocabolario

di Carlo LapucciIl vocabolario non è una cisterna dove dorme nel tempo un’acqua ferma che non ha vita né movimento. È piuttosto un laghetto d’acqua viva nel quale confluiscono col passare degli anni parole nuove che si chiamano nuove accezioni, e defluiscono, quasi alla stessa velocità, parole che non vengono più usate, o siano perdute per l’uso comune.Un esempio può essere il lessico che riguarda il cavallo e le cavalcature in genere: prima dell’avvento dell’automobile e della motocicletta c’erano numerosissime parole che designavano il tipo di cavallo, la sua età, l’impiego che ne veniva fatto, il colore del mantello, gli elementi della bardatura e dei finimenti, le sue malattie e tanti altri aspetti. Un ragazzo imparava prestissimo sia il lessico del cavallo, sia le caratteristiche di questo, come oggi un dodicenne sa riconoscere a colpo una marca di motocicletta, un tipo di macchina, la cilindrata d’un motore, le caratteristiche d’una carrozzeria, il tipo di prestazione che un veicolo offre. Sparito il cavallo come mezzo comune di locomozione, anche i termini che lo riguardano sono scomparsi dall’uso: alcuni, per la loro importanza storica o ancora attuale, sono rimasti per comodità, altri invece sono spariti, come inutile zavorra inservibile alla quasi totalità degli utenti. Per coloro che ne fanno uso ci sono i dizionari d’epoca, o quelli storici che si riferiscono a un periodo o sono registrati nei dizionari specializzati.Ha fatto ingresso nel vocabolario tutto il lessico riguardante i mezzi di trasporto attuali, in maniera tale da dare risposte esaurienti riguardo a un campo di nozioni che appartiene al nostro tempo e che quindi sono richieste da chi usa l’opera.

Vi sono poi altri aspetti della vita delle parole. I termini non di rado, invece di morire, acquistano altri significati, più o meno vicini a quelli originari, per cui si trovano registrati oggi con una definizione diversa da quella che avevano magari un secolo fa.

Questo avvicendamento della lingua avveniva in passato con il succedersi di non frequenti edizioni: fino a pochi anni fa ricomporre tutto un vocabolario comportava spese che non potevano essere compensate con la vendita. Oggi, col progresso delle tecniche di composizione e stampa, sempre più si tende a tenere aggiornato un dizionario con edizioni frequenti, addirittura annuali, come avviene per il Vocabolario della Lingua italiana Zingarelli. Senza nulla togliere al merito di altre pregevoli pubblicazioni dello stesso genere, questo dizionario è divenuto un punto di riferimento, sia per il costante e accurato aggiornamento, sia per il disco CD di corredo, che può essere o meno acquistato, che permette rapidissime consultazioni e impieghi nel lavoro informatico.Questo continuo aggiornamento è reso possibile mediante l’informatizzazione del sistema di registrazione, impaginazione e stampa che, è immaginabile, un tempo richiedevano tempi lunghissimi. Si possono fare divertenti esemplificazioni che possano far toccare con mano questa metamorfosi dei vocabolari, evocando parole di antichi dizionari, ormai scomparse o mutate nel significato e una serie di termini freschi freschi, che la redazione del Vocabolario della lingua italiana 2004 ha ritenuto opportuno immettere proprio quest’anno nel noto dizionario dell’Editrice Zanichelli.

Ecco un elenco di parole (con le loro definizioni), o scomparse o mutate nel significato, registrate in dizionari tra la fine dell’Ottocento o nei primi del Novecento

• Benzina – Sostanza liquida di odore acutissimo usata per ismacchiare i panni, le stoffe e anche per far lume.

• Carta-succhia – È una carta senza colla che si mette sullo scritto fresco invece di usare il polverino, affinché lo scritto non si sbaffi.

• Elettricità – Fluido ipotetico ed imponderabile, causa dei fenomeni d’attrazione e di ripulsione che si vedono in alcune sostanze confricate che siano.

• Inconscio – Ignaro, inconsapevole di checchessia. Voce del nobile linguaggio.

• Macchina infernale – Ordigno composto di varie canne da fuoco e di varj proietti, a’ quali si dà fuoco ad un tempo per distruggere senza riparo cose e persone.

• Mitragliatrice – Specie di lume a petrolio che invece della calza ha un macchinismo, con dodici fori tondi, con dodici lucignoli e altrettante fiaccole in cerchio ed una spaccafiamma in mezzo.

• Moderatore – Lume in cui l’olio si fa salire in modo e misura, caricandolo col girare d’una chiave. Cotale lume ha sempre scartoccio e ventola.

• Omnibus – Carrozzone bislungo che per la minima mercede (pochi centesimi) trasporta la gente da uno ad altro luogo fisso. [Era trainato da cavalli]

• Parrucchiere – Chi fa e vende parrucche. Gli uomini le smisero da tempo, ma per le signore sono ancora di moda.

• Pertichino – Dicesi ne’ teatri quel cantante che possa, al bisogno, far le parti di un altro cantante impedito.

• Polverino – Vasetto dal coperchio foracchiato in cui si tiene ciò che si è detto altresì «polverino», ed è limatura di metallo, o sabbia finissima, per mettere sullo scritto fresco affinché non si cancelli più.

• Sindacato – Rendimento di conto. Temporanea unione di capitalisti per compiere insieme certe operazioni bancarie.

• Tinello – Luogo dove sta la servitù a mangiare e dove si prepara il bisognevole per servire a tavola. In esso si conservano e si governano i lumi.

L’edizione annualizzata dello ZingarelliIl Vocabolario della lingua italiana Zingarelli è l’esempio di uno strumento moderno che segue ogni mutamento della lingua attraverso un gruppo di lessicografi che lavorano tutto l’anno all’aggiornamento e registrano le nuove parole secondo l’uso e la frequenza. Una volta l’aggiornamento era fatto ogni cinque, dieci anni e ciò comportava una minore fedeltà ai mutamenti della lingua. Ora ogni anno la redazione aggiunge circa 500 nuove parole o locuzioni, con i relativi significati. È questa un’operazione complessa perché si affida a un giudizio difficile sulla durata di certe parole nel tempo, sulla loro reale importanza e capacità d’interpretare i fenomeni. Bisogna dunque valutare che non si tratti di mode passeggere o di comete effimere.

Inoltre anche le voci già registrate subiscono aggiornamenti dovuti ai cambiamenti della realtà, che ne cambia l’uso o il significato, ovvero alle scoperte della linguistica, che può retrodatare la nascita d’un termine, ovvero mutare la sua etimologia e aggiungere elementi prima sconosciuti o diversi. Così ogni anno vi sono 20.000 mutazioni, insieme alla soppressione di elementi non più utili perché morti. Ci si può fare un’idea di queste variazioni pensando al valore diverso che diamo oggi alla parola revisionismo, ovvero ai significati metaforici che hanno assunto carsico e spalmare.

Zingarelli 2004, nuove voci ed accezioni• Buono scuola.

• Cittì – Commissario tecnico.

• Contratto di soggiorno.

• Cuneese – Cioccolatino.

• Dama – Recipiente da cinque litri.

• Dare buca – Mancare a un appuntamento, non adempiere a un impegno; (est.) imbrogliare.

• Ecoturismo.

• Fumetteria – Libreria specializzata nella vendita di pubblicazioni a fumetti.

• Hijab – Velo islamico.

• Pensiero laterale.

• Quoad – Moto a quattro ruote.

• Testamento biologico.• Trequartista – Nel calcio, attaccante che gioca nella zona della trequarti.• Velina – Giovane valletta televisiva che si esibisce in abiti succinti nel corso di una trasmissione.• Videofonino.Le nuove parole che entrano nel dizionario indicano una nuova cosa apparsa nell’uso comune, un nuovo fenomeno, un’idea che magari esisteva prima solo per gli addetti ai lavori e si consolida e si estende.È facile seguire sulla traccia delle parole la nostra storia: è subito evidente che l’informatica è il settore più vivo e in espansione, fornendo sempre nuove parole per indicare operazioni, strumenti, stati. Quello che era qualche decennio fa l’astronautica ora lo è il mondo dei computer. Così si registrano fenomeni come la comparsa degli extracomunitari, nuove tendenze politiche, le invenzioni, gli alimenti.Un tempo si pensava al dizionario come a un libro di verità immobili, definite una volta per tutte, che poteva avere variazioni lente e rare, con novità sporadiche. Tale infatti era un po’ la vita dei secoli passati.Tuttavia, se si guarda alla lingua usata da Dante e quella che usiamo noi, non si può che constatare come anche questa idea era più che altro una semplificazione e che i dizionari sono mutati nel tempo, forse più lentamente, ma anche sostanzialmente.Letto con occhio attento il vocabolario contiene anche la storia delle nostre illusioni e dei nostri errori, infatti molti termini che ci sembravano indicare certezze appaiono sempre più logori e vacillanti, oppure non più rassicuranti come quando fecero la loro gloriosa comparsa, come il welfare state.Parole registrate nel 2002 (si trovano nello Zingarelli del 2003, ecc.)riformattareantiglobalizzazionecurvaiolograttugiatodollarizzazionetaroccatopunkabbestiatammuriataleopardatobioterrorismoParole registrate nel 2001amichettoautoricaricabilebipartisancancellettochattarecoccoloneconfigurazioneecomostroecopacifismoingessatomessagginominibarripensamentovideopokerParole registrate nel 2000agenda elettronicaandare di lussoashramattachmentbanca eticaformaggio di fossainfoludolinguisticanavigatore satellitareposta prioritariapubblicità occultasafety carspammingParole registrate nel 1999 ambaradancarbon taxcertificazione di qualitàcontratto d’areadvdeuroscetticofrancigenoHalloweenlavoro socialmente utilemasterizzatorepatrimonio geneticoproviderrottamazionesenzalavorospalmaresuperenalottotatuatoreunione di fattoViagra