Cultura & Società

Questi Ragazzi davvero «in gamba»

di Lorella Pellis

Si chiama «Ragazzi in gamba» ed è una rassegna di teatro, musica, canto, danza, folklore, poesia, pittura, scultura, cinema, arte varia, rivolta alle scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale. Accoglie anche gruppi artistici extrascolastici e scuole e gruppi di altre nazionalità. Hanno partecipato infatti anche alcune scuole europee e russe.

Nata a Chiusi nel 1963, l’iniziativa quest’anno compie 50 anni e si pone come fenomeno unico in Italia, se non altro per la sua permanenza nel tempo e per l’esperienza accumulata in questo mezzo secolo da un gruppo di amici, tutti volontari.

La Rassegna, ideata ed animata da Marco Fe’, ha come scopo la promozione dell’educazione all’arte, all’espressività, alla creatività e la valorizzazione dell’originalità della persona. Perseguendo queste finalità la Rassegna percorre l’itinerario didattico «bello-vero-buono» ed ha così raggiunto altri obiettivi come la proposta di un pensiero forte, la scoperta di quel bene nascosto e quotidiano che porta avanti la storia e da cui scaturisce la speranza. Inoltre ha favorito lo scambio di esperienze artistiche ed educative, la formazione di comunità educanti, la nascita di altre iniziative analoghe. Ha creato una rete di amicizia e di condivisione che costituisce uno dei segreti del suo permanere nel tempo. In sintesi ha favorito un’autentica promozione umana.

L’iniziativa nacque a Chiusi nel 1963 nel clima del Carnevale dei Ragazzi, come una gara tra le scuole locali denominata «Campanile in Maschera». Già nei primi anni si ampliò ai paesi vicini. Nel 1973 il successo della manifestazione ed il suo inserimento nel progetto sperimentale di Educazione permanente del prof. Mario Mencarelli suggerirono agli organizzatori di estendere l’esperienza in tutto il territorio nazionale. Nella seconda metà degli anni ’70 la Rai si interessò alla manifestazione e ne fece oggetto di servizi televisivi e radiofonici. Per il gran numero di partecipazioni che seguì fu indispensabile decentrare la rassegna in altre sedi del territorio nazionale. Da allora sono state istituite sedi di rassegna a Palosco, Calcinate, Mornico al Serio in Lombardia; Strambino, Ivrea, S. Stefano Belbo e Caluso in Piemonte; Budrio, Felino, Faenza in Emilia Romagna; Foligno, Assisi e Bettona in Umbria; Roma nel Lazio; L’Aquila in Abruzzo; Barletta, Conversano e Taranto in Puglia; Boscoreale, Scafati, Portici, Nocera Inferiore e Villa Literno in Campania; Lamezia Terme in Calabria; Assoro, Enna, Rosolini, Capo d’Orlando, Naso, Brolo e Messina in Sicilia; Olzai, Nuoro, Porto Torres, Pozzomaggiore, Orune e Bitti in Sardegna.

Dal 2004 la Rassegna è entrata in collaborazione con il Festival della creatività di Mosca e ha avuto contatti con l’Università di Betlemme e con scuole austriache, francesi, danesi, romene, inglesi, greche e portoghesi. Sin dagli anni 80′ vennero a crearsi molte iniziative similari in molte parti d’Italia che si sono rifatte a questa esperienza. Nel 1982 il Comune di Chiusi pubblicò il libro «Ragazzi in Gamba perché», curato dai docenti universitari Sira Serenella Macchietti e Cosimo Scaglioso e dallo stesso Marco Fe’. Sempre nel 1982 il ministero della Pubblica istruzione ne riconobbe la validità educativa e nel 1989 ne assunse il patrocinio. Negli anni ’90 la manifestazione da concorso si è trasformata in Rassegna la cui formula è più educativa e consona allo spirito dell’iniziativa. Nel 2009 alla Rassegna si aggiunge il Festival con lo scopo di qualificare la fase nazionale.

Nei mesi di settembre-ottobre viene diffuso in tutte le scuole d’Italia il bando che indice la rassegna. Entro la scadenza fissata le scuole che desiderano aderire inviano domanda di ammissione con gli elaborati richiesti. Nei primi mesi dell’anno il consiglio direttivo nazionale, unitamente ai delegati delle varie sedi, formula il calendario degli spettacoli e convoca le scuole ed i gruppi partecipanti nelle sedi di competenza. In marzo e in aprile si svolge la rassegna nelle varie sedi con spettacoli e iniziative adeguate. I lavori ritenuti migliori sono invitati a partecipare, nei fine settimana del mese di maggio, al Festival di Chiusi che prevede spettacoli, laboratori, meeting, e «riti» tipici che sono entrati nella tradizione della Rassegna e ne costituiscono l’originalità.

Ogni incontro-spettacolo è caratterizzato dal clima ricco di umanità e di gioia ed è vissuto come una manifestazione di bellezza che non prevede la competitività e, facendo sì che «tutti vedano tutto», gli spettacoli si risolvono in un incontro in cui i protagonisti e gli attori si identificano anche con il pubblico e gli uni e gli altro vivono in simbiosi. Gli uni esprimendo al massimo le loro capacità e l’altro cercando di cogliere il bello, il vero e il buono di ogni espressione artistica. Gli incontri-spettacolo promuovono uno scambio di esperienze, significativi legami d’amicizia, evidenziano il positivo ed il bene nascosto e quotidiano, ma soprattutto creano l’occasione di esprimersi, di essere creativi e produrre bellezza.

Ogni anno partecipano, in media, circa 200 gruppi con un coinvolgimento complessivo di circa 10.000 persone. Tra spettacoli, iniziative e manifestazioni delle varie sedi si contano circa 70 eventi per ogni edizione. Otto sono attualmente le sedi di rassegna.

La manifestazione «Ragazzi in Gamba» inizialmente è stata portata avanti istituzionalmente dall’associazione «Carnevale dei Ragazzi» di Chiusi. Anche se dopo dieci anni ha raggiunto una piena autonomia organizzativa e amministrativa solo il 16 giugno 1989 si è ufficialmente costituita l’associazione «Ragazzi in Gamba». L’Assemblea nazionale del 19 settembre 1999 ha riformulato per intero lo statuto adeguandolo a nuove realtà e alle vigenti normative delle associazioni Onlus.

L’Assemblea nazionale del febbraio 2008 ha scelto due innovazioni: l’introduzione del Festival per una migliore qualità artistica e la concretizzazione dell’aspetto associativo dell’Associazione per una maggiore organizzazione e per favorire il coinvolgimento di enti e associazioni.

Informazioni e riferimenti: sede nazionale di Chiusi, piazza XX settembre, 6 – 53043 Chiusi (Siena).

Marco Fe’: tel: 0578-392314; 347-6100765marcofemarini@virgilio.itragazzingamba@tiscalinet.it Con Marco Fe’ sulla strada del «bello-vero-buono»Lui è Marco Fe’, 68 anni, residente a Chiusi, maestro elementare in pensione. Sposato, 3 figli, da sempre impegnato nelle attività parrocchiali e diocesane, è il vero motore dell’iniziativa che non solo ha ideato ma che continua a portare avanti con successo.

Marco, qual è il segreto per cui la rassegna «Ragazzi in Gamba» da una realtà parrocchiale e paesana è passata con successo a coinvolgere migliaia di ragazzi in tutta la Penisola?

«Me lo sono domandato spesse volte anch’io e mi è sembrato di trovare alcune risposte: i ragazzi hanno necessità di esprimersi ed essere creativi. Hanno bisogno inoltre che qualcuno indichi loro i valori fondanti per cui la vita è degna di essere vissuta e diventa una missione. In sintesi abbiamo sperimentato la validità del percorso educativo bello-vero-buono. Il momento dell’espressione artistica infatti è particolarmente favorevole per recepire significativi messaggi valoriali».

Dopo 50 anni ancora non ti sei stancato? Non sei mai entrato in crisi?

«Molte volte! Direi ogni anno entro in crisi ed ho paura di non farcela e mi domando se vale la pena di continuare. Ma avviene sempre qualcosa per cui capisco che dobbiamo andare avanti. E poi c’è l’amicizia profonda che mi lega a molti collaboratori sparsi in tutt’Italia e che mi sprona continuamente a proseguire con l’entusiasmo di sempre».

Ogni anno viene annunciato il proclama che è un po’ la sintesi di quello che pensano i ragazzi in una determinata edizione. Quale sarà il proclama di questo cinquantennale?

«Ancora non ci abbiamo pensato perché non abbiamo visto i lavori dei ragazzi. Quest’anno è un anno speciale e mi viene in mente un versetto del Vangelo di Giovanni: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?” (Gv.6,9). Sintetizza la nostra storia: ci sono dei ragazzi che si esprimono in bellezza perché Qualcuno possa moltiplicarla per tanta gente assetata di cose belle e buone».