Italia
Covid-19, Colombo (Univ. Cattolica): “Si può essere liberi anche con la mascherina”
La ripresa inaspettata e forte della diffusione dei contagi da betacoronavirus Sars-Cov-2 dovuta alla sua variante Omicron 5 ci coglie in una stagione, quella estiva, in cui le persone e le famiglie cercano una maggiore libertà di aggregazione, movimento e contatti interpersonali, ed il Sistema sanitario nazionale vede ridotto il numero di medici, infermieri e altri operatori sanitari effettivamente in servizio giornaliero per l’alternanza di lavoro, riposi e ferie. Il rischio maggiore lo corrono i soggetti esposti al contagio il cui sistema di difesa dall’infezione virale e dalle sue conseguenze patologiche non è ottimale a causa dell’età o di condizioni fisiche debilitanti o risulta addirittura deficitario dalla presenza di malattie pregresse o in corso. Con l’attuale prevalenza delle varianti Omicron, sono quasi sempre queste persone quelle che richiedono una ospedalizzazione in reparti di isolamento o ad alta e media intensità di cura.La società deve proteggere anzitutto loro, i “più deboli” di fronte alla ripresa dei contagi Covid, e questo richiede un sacrificio per tutti, una solidarietà concreta e puntuale,una carità per il perdurante tempo di pandemia che sollecita i “più forti”, in particolare i giovani e i sani, a qualche rinuncia piccola per sé ma di grande valore per i “più deboli”. Per don Roberto Colombo, esperto genetista delle malattie ereditarie rare e già professore ordinario della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, serve da subito “l’assunzione di comportamenti profilattici più responsabili verso il bene della salute e della vita delle persone anziane, fisicamente compromesse e più vulnerabili al Covid”.