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FIRENZE, LA TOSCANA CELEBRA I 60 ANNI DELLA COSTITUZIONE CON UNA CONFERENZA DI DE SIERVO

«60 anni e non li dimostra, o comunque li porta abbastanza bene.» Così il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha definito la Costituzione Italiana. E’ accaduto stamani a Firenze, nell’aula magna del Rettorato, dove il professor Ugo De Siervo, giudice costituzionale e docente all’Università di Firenze, ha tenuto una “Lectio Magistralis” in occasione del 60° anniversario della carta. All’iniziativa, promossa dalla Regione Toscana, hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni (fra questi, accanto a Martini il vicesindaco di Firenze Giuseppe Matulli e l’assessore provinciale Stefania Saccardi), molti docenti universitari, studenti e i rappresentanti dell’Associazione G.P Meucci, con il figlio del giudice fiorentino, Pierluigi al tavolo dei relatori. Dopo l’introduzione del professor Alfredo Corpaci il saluto dei rappresentanti di Comune e Provincia, il Presidente Martini si è soffermato brevemente sul significato dell’iniziativa promossa dalla Regione, prima della Lectio Magistralis di De Siervo. «Il Presidente Napolitano – ha ricordato Martini – ha rivolto un appello a tutte le itistuzioni affinché il 2008 fosse l’anno di una celebrazione, non retorica, della Costituzione. Abbiamo voluto che fosse così e la Lectio Magistralis del professor De Siervo è il punto culminante delle nostre iniziative, per le quali ringrazio tutti coloro i quali hanno collaborato.» Martini ha ricordato come nel Dna della Toscana ci sia una vicinanza particolare alla Carta Costituzionale (toscane grandi figure fra i costituenti, come Calamandrei e La Pira) e ne ha sottolineato la modernità e la vitalità. E di fronte alle domande di revisione, Martini ha chiesto: «Siamo sicuri che la carta sia attuata in! tutte le sue parti, e che vi siano tutti gli strumenti per la sua completa attuazione?». Ed ha citato i grandi temi del lavoro e del precariato, ma anche la necessità di un quadro condiviso per la costruzione dell’Unione Europea. La Lectio Magistralis del professor De Siervo è stata poi l’occasione per una ricostruzione della genesi della Carta Costituzionale, del quadro drammatico nel quale fu elaborata, delle figure di spicco che parteciparono alla sua scrittura. Più volte citato da De Siervo il pensiero di Aldo Moro, allora giovanissimo costituente, e don Luigi Sturzo che seguì dall’esterno la Costituente, oltre a Calamandrei, La Pira, De Gasperi, Fanfani, Dossetti, Gonella, Lelio Basso e Togliatti, che invece ne fecero parte. De Siervo ne ha ricordato le diversità di pensiero, ma anche la capacità che seppero avere i Costituenti, pur in un quadro difficilissimo, di raggiungere una unità d’intenti che portò al 90 per cento dei consensi al momento del voto. Una Costituzione, quella italiana, che per mutuare le parole di uno studioso francese, è “ambiziosa” ed è un prodotto “alto” del quale dobbiamo essere grati ai Costituenti, perché fu la base sulla quale costruire il Paese e perché è stata in grado di accompagnare il processo di unificazione europea. La conclusione della mattinata è toccata a Pierluigi Meucci, presidente dell’Associazione Giampaolo Meucci. E’ stato lui ad illustrare il progetto, fatto proprio dalla Regione e di cui Martini ha sottolineato l’importanza, di creare un’Aula-Memoriale presso il nuovo Tribunale di Firenze, dedicata alla Costituzione. Meucci ha spiegato che l’aula avrà sede nel futuro Auditorium del Tribunale e sarà un Laboratorio dedicato agli operatori del diritto ma rappresenterà anche un percorso di educazione civica per gli studenti e per tutti i giovani. (cs-Laura Pugliesi)