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GIORNATA SERVIZIO CIVILE: NAPOLITANO, «CONCRETA MANIFESTAZIONE DELLA GENEROSITÀ DEI GIOVANI»

“Il servizio civile costituisce una concreta manifestazione della generosità e dell’interesse dei giovani per un impegno diretto a partecipare al sentimento comune di servire la Patria”: lo ha detto oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo a Roma alla Giornata nazionale del servizio civile intitolata “La meglio gioventù”, davanti ad una platea di 3500 giovani tra i 18 e i 28 anni, in rappresentanza degli oltre 50.000 (di cui il 70% sono donne) in servizio durante il 2006.

La Giornata è stata voluta dal Ministero della Solidarietà sociale per valorizzare l’importanza di questo servizio, a 34 anni dalla sua nascita, il 15 dicembre 1972, con la prima legge che riconosceva il diritto all’obiezione di coscienza nei confronti del servizio militare. Prima, i giovani che rifiutavano di svolgere il servizio di leva, venivano incarcerati. Dal 2001, anno dell’abolizione della leva, il servizio civile è di natura volontaria e ha coinvolto nei primi 6 anni oltre 150.000 giovani. Il servizio civile – ha detto Napolitano – “va inteso come esercizio attivo della cittadinanza, che si traduce nel servire volontariamente la Patria favorendo la coesione sociale, dimostrando solidarietà ai più svantaggiati”. Tante testimonianze di giovani e di rappresentanti dei 10.000 enti che li accolgono si sono susseguiti sul palco della Fiera di Roma, oltre agli interventi dei politici. Per Diego Cipriani, già responsabile alla Caritas italiana e ora direttore dell’Ufficio nazionale servizio civile, “la giornata è il primo riconoscimento pubblico dopo 34 anni di esistenza”. Per il futuro, con il passaggio delle responsabilità alle Regioni, “bisogna puntare sulla qualità, visto che le domande sono sempre il doppio dei posti assegnati”. Le risorse per permettere a più giovani di svolgere il servizio sono infatti ancora inadeguate (258 milioni di euro per il 2007), nonostante l’aumento di 50 milioni di euro rispetto allo scorso anno. Don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco, fu il primo ad accogliere gli obiettori di coscienza, anche quando, “in mancanza di una legge, venivano condannati al carcere”, come ha ricordato oggi. Tra i giovani che hanno raccontato la loro esperienza Didi Billy, 23 anni, fa servizio nell’associazione di volontariato guanelliano a Scampia, con attività di sostegno scolastico ed aiuto ai minori in difficoltà. Sir