Toscana

Anziani al supermercato? La Toscana boccia Sirchia

di Claudio TurriniTardiva e inutile. La Toscana respinge al mittente l’ordinanza del ministro della salute Girolamo Sirchia che il 16 giugno scorso aveva chiesto ai Comuni di trasmettere «alle aziende sanitarie locali, senza ritardo, appositi elenchi di tutte le persone di età pari o superiore ad anni sessantacinque». Questa volta, però, al contrario di quanto era avvenuto per il condono edilizio, non è una rivolta di principio. «Semplicemente abbiamo già preparato i nostri elenchi con criteri diversi da quelli del ministero della salute – ha spiegato l’assessore alla sanità, Enrico Rossi – e non abbiamo alcuna intenzione di cambiarli: è da agosto dello scorso anno che ci lavoriamo». In Toscana, dove è stata condotta un’indagine approfondita sui decessi della scorsa estate, si è visto che i rischi arrivavano solo a partire dai 75 anni e non riguardavano, ad esempio, i comuni montani. Su questi dati si basa il protocollo d’intesa firmato il 29 di marzo scorso tra Regione e Comuni toscani attraverso l’Anci per mettere in atto per i mesi estivi un «piano straordinario» a sostegno dei circa 25 mila anziani a rischio. Nel documento si elencano minuziosamente gli interventi da mettere in atto: «visite e contatto periodico», «telesoccorso, telefono amico, telespesa, consegna pasti a domicilio, accompagnamento per accesso a certificazioni e terapie, strutture socio-sanitarie e visite mediche, pagamento di bollettini postali, ritiro ricette e consegna farmaci, ritiro analisi, accompagnamento per ritiro pensione, interventi di ospitalità diurna, tutela sociale attiva». La Toscana ha scelto di coinvolgere in questo «piano straordinario» i medici di base: sono loro, infatti, che devono riempire una scheda per quegli anziani, non già inseriti in programmi di assistenza (come le residenze protette) e che «sono ritenuti soggetti a rischio». Spettava poi alle «articolazioni zonali delle conferenze dei sindaci» predisporre entro l’11 giugno venticinque «piani di zona» dettagliati con l’indicazione anche delle «forme e modalità di coinvolgimento del volontariato e delle altre reti di protezione sociale esistenti». La Regione, da parte sua, con delibera del 31 maggio 2004, ha destinato a questi interventi tre milioni e mezzo di euro.

Se sull’ordinanza Sirchia la polemica si mantiene «soft», sul fonogramma che l’ha preceduta i toni sono più accesi. Il 9 giugno il ministro della salute aveva colto tutti di sorpresa con un telegramma nel quale sollecitava Comuni e Regioni a «prendere adeguati provvedimenti» come «lo spostamento al bisogno di questi anziani negli ospedali, nelle Rsa, nei supermercati, ecc.». Concetto confermato in alcune interviste rilasciate ai maggiori quotidiani italiani: «È una formula già provata con successo negli Stati Uniti – ha dichiarato al Corriere della Sera il 18 giugno –. Utilizzare spazi refrigerati dove trasferire i fragili nelle ore più calde. Non potremmo permetterci di mantenere per tre mesi strutture climatizzate».

Al ministro aveva subito replicato l’assessore regionale alle politiche sociali Angelo Passaleva, che elencando quanto già previsto da mesi in Toscana, chiosava con ironia: «il nostro progetto non prevede piani di trasferimento degli anziani perché si intende valorizzare al massimo l’ambiente domestico». Più esplicito ancora Federico Gelli, presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale: «L’emergenza caldo per gli anziani non si risolve, come vuole Sirchia, coi supermercati e i centri commerciali, ma con un piano d’interventi articolati e mirati alla popolazione anziana effettivamente interessata». Sulla stessa linea Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell’Anci (Associazione comuni d’Italia): «Il caldo torrido estivo non è un’emergenza improvvisa. È qualcosa che conosciamo da sempre e che va previsto per tempo. Pensare di prevenire le conseguenze che esso può avere, portando i nostri genitori o i nostri nonni al supermercato, francamente ha il sapore della battuta umoristica».

Dalla Francia all’Italianel 2003 fu un’ecatombeNel 2003 fu un’autentica strage in gran parte dell’Europa. Il gran caldo che arroventò l’estate si portò via qualche decina di migliaia di anziani. Solo in Francia, il paese che si mostrò più impreparato a gestire l’emergenza, gli anziani morti in due mesi per l’ondata eccezionale di caldo sarebbero stati 11.435. Molte vittime vivevano soli o in strutture sovraffollate e senza aria condizionata. Sotto accusa finirono anche i medici che in agosto avevano lasciato sguarniti ospedale e ospizi per andare in vacanza, e i parenti che erano partiti lasciando da soli anziani bisognosi di cure. Il governo Raffarin dovette istituire una commissione d’inchiesta che fu molto critica sui ritardi e l’inefficienza dell’assistenza pubblica.

Anche se di proporzioni più ridotte, il fenomeno si registrò in altri paesi europei tra i quali l’Italia. Secondo il ministro della salute Girolamo Sirchia, che commissionò un’indagine approfondita, sarebbero stati oltre 4.174 gli anziani deceduti per il gran caldo nell’estate 2003. Gli aumenti maggiori dei decessi di ultrasessantacinquenni furono concentrati nell’ultimo mese di rilevazione, dal 16 luglio al 16 agosto. Nelle 21 città si passò da 6.241 decessi tra persone di tutte le età nel 2002 a 8.485 nel 2003, con un incremento di 2.244 morti, pari al 36%. L’incremento maggiore (2.127 decessi, pari al 40,2%) fu tra gli ultrasessantacinquenni e ancor più tra gli ultrasettantacinquenni, con 1.992 decessi in più (49,1%).

Per questi ultimi, in particolare, il numero di morti maggiore fu registrato nel nord ovest, con 975 decessi (81,4%), seguito dal centro (563 decessi pari al 43,8%), dal nord est (206 decessi pari al 33,8%) e infine dal sud (248 decessi pari al 25,6%). Tra le città figura in testa Torino con un raddoppio di morti tra gli ultrasettantacinquenni (+108%), seguita da L’Aquila (105,3%), Genova (79,4%), Perugia (75,4%), Milano (69,3%), Bologna (54,5%) e infine Roma (51,5%); una diminuzione, invece, si verificò a Campobasso (-25%), Aosta (-21,7%) e Catanzaro (-15,2%).

In Toscana, secondo un’indagine condotta dall’Agenzia regionale di sanità, in collaborazione con l’Arpat, le cose sono andate un po’ meglio, ma i morti per il caldo ci sono stati comunque, attorno alle 500 unità, con un aumento del 14% della mortalità tra gli ultra 75enni. L’incremento è stato decisamente più marcato nei comuni non capoluogo di oltre 30 mila abitanti (+37%), mentre i comuni capoluogo sono quelli che hanno fatto registrare l’incremento più basso (+9%). Se tra celibi (+22%), separati o divorziati (+23%) e vedovi (+25%) gli aumenti sono stati consistenti, assai più ridotto è invece l’aumento di mortalità tra i coniugi (+6%) a dimostrazione che la solitudine è uno maggiori dei fattori di rischio e in Toscana sono circa 230 mila gli anziani oltre i 74 anni privi di coniuge.

L’ordinanza del ministro SirchiaIl primo atto è del 9 giugno 2004. Con un fonogramma inviato a Sindaci e assessori regionali alle politiche sociali il ministro della salute Girolamo Sirchia, suggerisce di «prendere adeguati provvedimenti anche in collaborazione con la protezione civile» secondo tre linee guida: individuare gli anziani a rischio, approntare un piano «per lo spostamento al bisogno di questi anziani negli ospedali, nelle rsa, nei supermercati, ecc.», attivare «un piano per la sorveglianza a domicilio». Il riferimento ai supermercati fa esplodere le polemiche, ma Sirchia non indietreggia. Il 16 giugno firma un’ordinanza («Tutela delle persone anziani») con la quale ordina ai Comuni di trasmettere alle Asl l’elenco di tutti gli ultra65enni, alle Asl e alla Protezione civile di monitorare le condizioni degli anziani e, ai Comuni, di provvedere «attraverso servizi di assistenza economica o domiciliare, di telesoccorso, di accompagnamento e di trasporto». Immediata la replica dell’Anci (Associazione Comuni d’Italia): «iniziativa estemporanea tardiva» se non assolutamente inutile; servirebbe più fondi per i servizi domiciliari non certo elenchi fatti in questa maniera. Sant’Egidio, vacanze e un’amicizia che continuaVista dal convento di Sandetole, su un colle che insiste sulla località di Contea, a metà strada tra Rufina e Dicomano, la Val di Sieve sembra lo sfondo di un quadro prezioso. Non di rado infatti, nel piazzale antistante il convento, gruppi di anziani si affacciano a prendere un po’ di fresco, lontano dall’afa della città; un modo per dire e vivere, anche qui, «Sole sì, soli no». L’estate della Comunità di Sant’Egidio con gli anziani in Toscana è anche una vacanza, ospitata in una struttura della diocesi di Fiesole e gestita dalla cooperativa «Diogene». Circa cinquanta gli anziani che da Firenze hanno preso riparo qui, dal 6 al 16 luglio, all’ombra del Monte di Giovi. Venticinque, invece, da Livorno raggiungeranno, proprio in questo fine settimana, il paese di Arliano, vicino Lucca. Lungo tutta l’estate non andrà in vacanza l’amicizia con gli anziani – oltre trecento – che conoscono Sant’Egidio. Gli amici della Comunità si sono organizzati in modo da garantire una presenza e un controllo. Al tempo stesso, nella seconda metà di luglio, verrà lanciata pubblicamente la campagna «Sole Sì, soli no», attraverso un depliant informativo che verrà diffuso a Firenze e in altri centri toscani, con lo scopo di aiutare gli anziani ad affrontare il caldo e i problemi legati alla stagione estiva (guarda i consigli). Tra settembre e ottobre, invece, la pubblicazione e il lancio a Firenze di una guida rivolta agli anziani, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Firenze e la collaborazione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, per aiutarli a restare a casa ed evitare loro di finire negli istituti.Michele Brancale Caritas, per i senza casaun problema in piùOgni giorno al Centro della Caritas diocesana di Firenze (via Faentina, 32) di anziani italiani (per gli stranieri il discorso è più complesso) se ne presentano anche una decina. Sono persone – ci spiega Gabriella, una delle operatrici – di una grande dignità, ma che da qualche anno non riescono ad arrivare a fine mese e chiedono di trovare magari un lavoretto. Con la pensione non ce la fanno a coprire le spese per le bollette, le medicine, l’affitto. Ma le difficoltà non mancano anche a chi ha una casa propria. per questi nuovi poveri è ovvio che i problemi aumentino con il gran caldo. Ma la vera emergenza, come ci spiega Gabriella, è per i senza fissa dimora per i quali qualcosa si fa in inverno per difenderli dal freddo. In estate non esistono luoghi ripararti dal caldo dove sostare o dormire e le loro difficoltà di salute, spesso aggravate – specie negli uomini – dall’etilismo, aumentano notevolmente. Auser, potenziato numero verde del Filo d’argentoL’Auser ha potenziato il servizio telefonico gratuito del Filo d’argento (800-995988), attivo sette giorni su sette dalle 9 alle 20 già dal settembre 2002. Il servizio ha ricevuto nei soli mesi di luglio e agosto 2003 oltre 20.000 telefonate, di cui il 70% da parte di donne molto anziane (tra i 75 e gli 85 anni) che vivono sole, soprattutto nelle grandi città. Tra le richieste di aiuto: la compagnia telefonica e a casa, una passeggiata, l’assistenza nel disbrigo delle pratiche, la consegna della spesa o dei farmaci, il servizio di trasporto per visite mediche. In molte città l’Auser – con la sue rete di oltre 700 circoli in tutta Italia – ha anche i «pony della solidarietà», giovani studenti in bicicletta o motorino che consegnano medicine e spese agli anziani. Don Gnocchi, sperimentatauna maglietta intelligenteLa Fondazione Don Gnocchi sta avviando la sperimentazione su alcuni pazienti anziani della maglietta MagIC (MAGlietta Interattiva Computerizzata), per evitare il rischio di aritmie minacciose. La maglietta è realizzata con fibre particolari che rendono possibile un monitoraggio in tempo reale – e controllato a distanza – del battito cardiaco e del movimento del corpo umano in modo completamente automatico. Tutto ciò avviene mentre la persona interessata svolge le proprie attività abituali, senza bisogno di applicare elettrodi sul corpo né di collegare fili. La maglietta MagIC è costituita da un tessuto tradizionale che contiene al suo interno particolari fibre metalliche. Al momento di indossarla, le fibre vengono a contatto con il torace e sono quindi in grado di rilevare i segnali elettrici del cuore, trasportandoli verso un circuito elettronico che è sull’indumento stesso. Un microprocessore individua in ogni istante le zone della maglietta più idonee per le rilevazioni, esegue le misure, analizza i dati, li registra su una memoria elettronica ed eventualmente li trasmette a una centrale remota di monitoraggio. Nel caso in cui le grandezze misurate dovessero raggiungere livelli ritenuti pericolosi per la salute, la maglietta può essere programmata per attivare una serie di sistemi di allarme. Il funzionamento può inoltre essere controllato a distanza e in futuro potrà essere anche utilizzato per valutare la forma fisica degli atleti durante gli allenamenti o nel corso di gare sportive. Per informazioni: 02-40.30.83.05. «1500», il call centerdel ministero della saluteIl ministero della salute ha attivato il call center per le emergenze sanitarie, che risponde al numero «1500», anche per i possibili rischi che potrebbero derivare alla popolazione anziana per ondate di caldo eccessivo. Chiamando questo numero, operativo tutti i giorni, domenica e festivi inclusi, dalle 8 alle 20, i cittadini possono avere consigli e informazioni, dispensati da medici e operatori appositamente formati, sulle misure di prevenzione da adottare, cosa fare in caso si verifichino problemi dovuti al caldo e sui servizi attivati da Regioni e Comuni.La scheda I servizi nelle città toscaneArezzoDa metà giugno, i Servizi sociali del Comune di Arezzo sono in contatto telefonico con i 3728 anziani ultra 75enni «anagraficamente soli» per accertare le loro condizioni ed attivare i necessari provvedimenti di assistenza a domicilio. Il caldo dell’estate scorsa – spiegano all’assessorato – non ha avuto effetti particolari ad Arezzo, ma sono lo stesso risultati evidenti i rischi cui sono sottoposte certe fasce della popolazione in presenza di determinate circostanze meteorologiche. Il contatto con l’anziano sarà periodico e coprirà l’intero periodo estivo in modo da monitorare la situazione del singolo e consentire di attivare la gamma di servizi forniti da assistenti sociali e volontari. FirenzeDue numeri di telefono dedicati agli anziani soli in città e che hanno necessità di informazioni, di sostegno, di un aiuto concreto (per fare la spesa, lavarsi, cucinare, fare una passeggiata…) o semplicemente di qualcuno con cui scambiare una parola. Sono lo 055/212571 e lo 055/212639, ovvero i numeri di «Aiuto estate anziani», il pacchetto di servizi dedicato agli over 65 anni che resterà attivo tutti i giorni dalle 9 alle 21, fino al 5 settembre. Il Comune ha anche distribuito 1.200 contributi da 250 euro per l’acquisto di climatizzatori e altri 400 sono in arrivo. Oltre alle consuete vacanze per anziani e a iniziative di socializzazione e ricreazione in città, tra i servizi offerti anche i ricoveri temporanei nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e nelle residenze assistite (Ra) per periodi da 15 giorni a due mesi. PistoiaNei fine settimana e festivi di luglio e agosto (ore 9-13 e 15-18), una quarantina di volontari di una dozzina di associazioni sono a disposizione degli anziani e di chi rimane solo in città per un aiuto, un consiglio, un’informazione. Telefono Amico, al nono anno di vita, è un’iniziativa della Consulta Comunale del Volontariato e di Pistoiainforma, che mette a disposizione i suoi locali e il numero verde 800-012146. I volontari sono anche a disposizione di chi volesse passare del tempo con loro nella sede di Piazza del Duomo, 13, magari soltanto per scambiare due chiacchiere. Disponibile anche un fax, lo 0573-21739. Vengono chiamati a casa gli anziani soli e tutti coloro che ne fanno richiesta, per monitorare situazioni particolari o semplicemente per tenere compagnia. LuccaLucca è stata una delle prime città ad attivarsi contro l’emergenza caldo. Sulla scorta dell’esperienza dello scorso anno, la centrale operativa della Polizia Municipale ha già iniziato a contattare telefonicamente gli anziani ultra sessantacinquenne che l’Asl 2 ritiene a rischio. «I contatti si ripetono due volte al giorno – spiegano gli assessori Enrico Luchi e Ornella Vitali – e servono per monitorare e appurare in modo capillare il buono stato di salute delle persone, in prevalenza anziani che vivono da soli. Anche i singoli cittadini, così come le associazioni e i gruppi di volontariato possono collaborare attivamente in questa attività preventiva, per questo invitiamo chiunque abbia notizia di un anziano che vive solo e magari che non abbia l’utenza telefonica a segnarlo al numero verde per l’emergenza caldo 800/ 662999».

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