Toscana

COSTITUZIONE EUROPEA, PER PRODI NECESSARIO IL RICONOSCIMENTO DELLE RADICI CRISTIANE

“Le religioni monoteiste, segnatamente la religione cristiana”, sono state “una delle radici essenziali dell’Europa e uno dei suoi fattori di sviluppo” e poiché “la storia dell’Europa e la storia del Cristianesimo sono indissolubilmente legate”, tutto questo” va riconosciuto nel Trattato costituzionale”. Se ne dice convinto il presidente della Commissione europea Romano Prodi, che nel terzo numero di “Dialoghi”, rivista trimestrale dell’Azione cattolica italiana, delinea alcuni aspetti di quell’ “Europa che siamo e che dobbiamo essere”. Il riconoscimento delle radici cristiane non impedisce, secondo Prodi, di “riscoprire le radici che legano l’Europa al popolo di Israele” e di “affermare la nostra volontà di dialogo con l’Islam”; al contrario “l’incontro tra i valori delle diverse ispirazioni” può diventare “il più ampio fattore d’integrazione” superando i “conflitti che per secoli ci hanno divisi”. Un passo ineludibile per il ruolo che il continente è chiamato ad assumere “in un contesto di multilateralismo e di democrazia sovranazionale” sullo scenario internazionale, ben diverso dall’immagine offerta fino ad oggi di un’Europa “della divisione e dei calcoli politici” prosegue il presidente della Commissione. “Abbiamo il dovere di contribuire ad una nuova governance mondiale, un nuovo sistema di regole ed equilibri” afferma; di qui l’urgenza di “una vera politica estera e della difesa comune” e di costruire “un solido rapporto” con gli Stati Uniti “fondato su pari dignità e responsabilità”. E non solo Iraq e Medio Oriente: l’Unione europea deve “sviluppare un’azione coerente e continua” anche nei confronti del Sud del mondo perché “una più forte politica di cooperazione e sviluppo” è “la migliore risposta al nuovo attacco del terrorismo”.