Toscana

IRAQ, AVVENUTO OGGI PASSAGGIO DEI POTERI MA LA VIOLENZA NON SI FERMA

La bandiera irachena sventola da questa mattina per la prima volta sul palazzo che ha ospitato la sede della coalizione provvisoria d’occupazione guidata dagli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri iracheno, Hoshiyar Zebari, ha detto che il passaggio di poteri tra la coalizione di occupazione guidata dagli Stati Uniti e il nuovo governo iracheno, inizialmente previsto per il 30 giugno, è stata anticipata ad oggi. Sarebbe dovuta avvenire mercoledì 30 giugno. A Nassirya, città meridionale dove è di stanza il contingente italiano, il governatore Barbara Contini aveva già passato le consegne all’amministrazione irachena.

Non accenna però a diminuire la violenza nel paese: la violenza in Iraq ha continuato a fare vittime: la polizia riferisce che due bambini iracheni di 8 e 10 anni sono rimasti uccisi da colpi di mortaio caduti sulla riva del fiume Tigri, nel centro di Baghdad, dove stavano giocando; con loro sono anche rimasti feriti sei giovani, di cui tre in gravi condizioni. Sempre nella capitale un soldato americano è morto quando dei razzi sono stati lanciati contro una base della coalizione. Nel nord del Paese, sei poliziotti sono stati uccisi in un attacco armato a Jawala, un centinaio di chilometri da Baaquba, e cinque combattenti curdi (peshmerga) sono stati gravemente feriti nell’esplosione di una bomba nella città sannita di Mossul.

Fonti ospedaliere hanno permesso ieri di ridimensionare a 23 morti e 58 feriti il bilancio del grave attentato avvenuto sabato nel centro della città irachena sciita di Hilla, a 100 chilometri a sud di Baghdad dove due autobomba sono esplose in una via affollata nei pressi della moschea Saddam, in un quartiere commerciale. In un primo momento fonti militari americane avevano riferito della morte di 40 persone e il ferimento di 22.

Infine, alla lista dei sequestrati va aggiunto da domenica un cittadino pakistano che sembra lavorasse per le forze armate statunitensi: l’uomo compare in una videocassetta girata da un non meglio specificato gruppo estremista e trasmesso dall’emittente araba al Arabiya. Nel filmato i sequestratori minacciano di uccidere l’ostaggio se non verranno liberati dei prigionieri iracheni. Restano in pericolo di vita anche i tre cittadini turchi rapiti dal gruppo di Abu Mussab al-Zarqawi, legato a al-Qaida, che ieri ha minacciato di decapitarli se Ankara non ritirerà entro 72 ore i suoi soldati e civili dall’Iraq. Il ministro degli esteri turco, Vecdi Gonnul, ha risposto ieri ai terroristi che la Turchia non cederà al ricatto.