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MEDIO ORIENTE, BOMBARDAMENTO SVEGLIA BEIRUT DOPO NOTTE DI FUOCO

Sei potenti esplosioni hanno svegliato stamani all’alba Beirut dove in giornata – la 27esima dall’inizio della guerra – si riunisce, in seduta straordinaria, il Consiglio dei ministri degli Esteri della Lega Araba; il bombardamento riguardava i quartieri meridionali di Haret, Hrek e Bir el Abed, già colpiti numerose volte a partire dallo scorso 12 luglio perché ritenuti roccaforti di Hezbollah. Missili e bombe israeliane sono cadute in nottata anche altrove, nel sud del Libano – con l’uccisione di almeno quattro civili a Kfar Tenit, di altri sei o sette a Ghazzaniyeh, a Sud di Sidone – e nel territorio di Baalbek sulle cui conseguenze per le persone non si hanno finora informazioni.

Altre notizie e smentite hanno riguardato scontri di terra a Houla, località di confine nel cosiddetto “dito di Galilea”, con ferimento o uccisione di quattro o cinque militari israeliani.

L’intensità delle operazioni notturne israeliane, che hanno di nuovo preso di mira anche Cana, sembra costituire una risposta ai razzi di Hezbollah (secondo Tel Aviv partiti da Cana dove giorni fa gli israeliani avevano compiuto una strage di civili) che ieri avevano ucciso 12 soldati israeliani a Kfar Gladi in mattinata e quattro civili in serata ad Haifa. In entrambi i casi, né i militari né i civili, nonostante le sirene d’allarme, avevano cercato riparo nei rifugi.

All’Onu si discute intanto la bozza di risoluzione franco-americana messa a punto nei giorni scorsi ma già respinta dal Libano perché sbilanciata a favore di Israele. Un parere condiviso dalla Lega Araba per la cui riunione a Beirut c’è timore di disordini. Nel frattempo, i palestinesi della Striscia di Gaza sono in pratica sotto assedio israeliano, privi di elettricità (per gli impianti distrutti) e di scorte alimentari; sono 33, incluso il presidente del parlamento arrestato nel fine settimana da Israele, i deputati di Hamas catturati dagli israeliani che affermano di continuare a cercare a Gaza il caporale rapito alla fine di giugno da miliziani di imprecisata appartenenza.Misna