Toscana

MILITARE UCCISO AFGHANISTAN: PELVI (ORD. MILITARE), «ESSERE DEGNI DELLA SUA EREDITÀ»

“Cordoglio e commozione ma anche la certezza che il suo sacrificio non sarà vano e che il male non potrà mai sopraffare il bene”. Con queste parole l’ordinario militare per l’Italia, mons. Vincenzo Pelvi, ricorda al Sir, il primo maresciallo Giovanni Pezzullo, del “Cimic Group South” di Motta di Livenza (Tv), ucciso oggi nei pressi della località di Rudbar, a 60 chilometri da Kabul, in un attacco rivendicato dai talebani in cui è rimasto ferito non gravemente il maresciallo Enrico Mercuri, del 4° reggimento alpini paracadutisti di Bolzano. “Bisogna fronteggiare con tutto il coraggio e la determinazione di cui siamo capaci, come uomini e come cristiani, questi momenti di sofferenza – dichiara l’arcivescovo – Giovanni era a servizio della persona e lavorava per la democrazia, per il bene del popolo afgano. Era un giovane che apparteneva alla sua famiglia (Pezzullo era sposato e aveva una figlia, ndr.) ma anche alla sua Patria che ora non deve dimenticare e deve essere vicina alla famiglia. Non dobbiamo lasciare soli i nostri soldati che compiono una nobile missione.”. “Il disprezzo della vita umana non porta lontano. Non dobbiamo cedere al sentimento immediato di rabbia verso gli uccisori – prosegue mons. Pelvi – non possiamo odiare. Lo sforzo è quello di far capire a chi uccide che lo sforzo dell’Italia è orientato a promuovere la convivenza umana e la dignità di ogni popolo. I nostri militari puntano ad ideali alti e concreti. Dobbiamo essere degni della grande eredità che Giovanni ci lascia. Quanto accaduto non può sopprimere la speranza”. (dnr)Sir