Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, UDIENZA GENERALE: LA «CATECHESI INTEGRALE», VALIDA ANCORA OGGI

“Una catechesi integrale, che – coinvolgendo corpo, anima e spirito – resta emblematica anche per la formazione catechetica dei cristiani di oggi”. Così il Papa ha sintetizzato l’insegnamento di Cirillo di Gerusalemme, nato nel 315 a Gerusalemme e nel 348 ordinato vescovo, al centro dell’udienza generale di oggi. Citando le 24 “celebri catechesi” che Cirillo espose come vescovo verso il 350, Benedetto XVI le ha definite “una catechesi globale dello spirito”, frutto di una catechesi “dottrinale, morale e pedagogica”. Le prime cinque, ha ricordato il Papa, “trattano ciascuna, rispettivamente, delle disposizioni previe al Battesimo, della conversione dai costumi pagani, del sacramento del Battesimo, delle dieci verità dogmatiche contenute nel Credo o Simbolo della fede”. Le successive, invece, “costituiscono una catechesi continua sul Simbolo di Gerusalemme, in chiave antiariana”. Delle ultime cinque, dette “mistagogiche”, le prime due “sviluppano un commento ai riti del Battesimo, le ultime tre vertono sul crisma, sul Corpo e Sangue di Cristo e sulla liturgia eucaristica”. C’è anche “la spiegazione del Padre nostro”, che “fonda un cammino di iniziazione alla preghiera, che si sviluppa parallelamente all’iniziazione ai tre sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia”. “La base dell’istruzione sulla fede cristiana si svolgeva anche in funzione polemica contro pagani, giudeocristiani e manichei”, ha ricordato il Papa soffermandosi sulla figura di san Cirillo, la cui “cultura ecclesiastica” era “incentrata nello studio della Bibbia” “in un rapporto ‘sinfonico’ tra i due Testamenti”. L’argomentazione di Cirillo, ha detto il Papa, “era fondata sull’attuazione delle promesse dell’Antico Testamento, in un linguaggio ricco di immagini. La catechesi era un momento importante, inserito nell’ampio contesto dell’intera vita, in particolare liturgica, della comunità cristiana”. Le omelie di Cirillo per Benedetto XVI “costituiscono una catechesi sistematica sulla rinascita del cristiano mediante il Battesimo”. Quanto alla catechesi morale, in Cirillo “è ancorata in profonda unità alla catechesi dottrinale: il dogma viene fatto discendere progressivamente nelle anime, le quali sono così sollecitate a trasformare i comportamenti pagani in base alla nuova vita in Cristo”. La catechesi “mistagogica”, infine, “segnava il vertice dell’istruzione che Cirillo impartiva non più ai catecumeni, ma ai neobattezzati o neofiti durante la settimana pasquale”.

L’arianesimo “anche oggi è una tentazione per la comunità cristiana”, quando “nega la divinità di Gesù”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi di oggi è sembrato fare numerose aggiunte a braccio, rispetto al testo letto diffuso. Benedetto XVI ha definito quella di Cirillo di Gerusalemme “una vera introduzione al cristianesimo”, “un vero tesoro della Chiesa”, che spiega al fedele “che cosa credere, perché credere e come vivere da cristiano”. Una catechesi “mistagogica”, dunque, e “apologetica nei confronti di modi di vivere alternativi, primo fra tutti il paganesimo”. Quella di Cirillo, inoltre, “è una catechesi profondamente biblica”, al centro della quale c’è “la gestazione del futuro fedele, accompagnato dalla preghiera e dalla testimonianza dei fratelli”: “non una catechesi intellettuale”, ma che insegna a “vivere la vita della comunità cristiana, sempre accompagnati” da essa. “Dottrina e vita non sono cose distinte, ma un unico cammino dell’esistenza”, ha ammonito il Pontefice, perché la catechesi mistagogica non è che “una sintesi tra dottrina e morale”. “Chiediamo al Signore – le parole con cui Benedetto XVI ha concluso l‘udienza – che ci aiuti ad imparare un cristianesimo che realmente coinvolge tutta la nostra esistenza, e ci fa testimoni credibili di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo”.

Quella di oggi era l’udienza numero 100 di papa Benedetto XVI, ed è stata divisa in due parti: il saluto del Papa ai fedeli che non hanno trovato posto nell’Aula Paolo VI e la catechesi in quest’ultima sede, con la partecipazione di oltre 15mila fedeli. Nel corso di cento udienze generali – informa la Prefettura della Casa pontificia – Benedetto XVI ha incontrato 2.280.100 fedeli, provenienti da ogni parte del mondo. Nel saluto di oggi ai fedeli riuniti nella Basilica vaticana, il Papa ha ricordato che “celebreremo dopodomani la solenne festa degli apostoli Pietro e Paolo. Il loro esempio e la loro costante protezione – ha aggiunto – vi sostengano nello sforzo di seguire Cristo e di testimoniare nella vostra vita un’adesione fedele e coraggiosa ai suoi insegnamenti”.

Fonte: Sir