Vita Chiesa

Card. Stepinac: vescovi ortodossi serbi accettano di discutere con cattolici su canonizzazione

Lo si apprende dal comunicato finale diffuso al termine della Assemblea plenaria dei vescovi della Chiesa ortodossa serba che si è svolta dal 14 al 29 maggio a Belgrado nella sede del Patriarcato serbo sotto la presidente del Patriarca Irinej. Sul beato cardinale Alojzije Stepinac, arcivescovo di Zagabria, incarcerato, processato e condannato nel 1946 dal regime comunista di Tito, pesano ancora oggi dubbi che ne oscurano la figura perché considerato connivente con il regime di Ante Pavelic e con i massacri etnici perpetrati dagli ustascia contro i serbi ortodossi e gli ebrei. La Chiesa cattolica di Roma non ha mai avuto esitazioni sul ruolo svolto dal cardinale tanto che Giovanni Paolo II lo ha beatificato come martire nel 1988, provocando però l’incomprensione sia dei serbi che degli ebrei. Nel 2011, in occasione di un viaggio in Croazia, prendendo la parola nella cattedrale di Zagabria, papa Benedetto XVI aveva parlato del ruolo del cardinale Stepinac in difesa di ogni totalitarismo.

Da tempo la Chiesa cattolica è impegnata per fare luce su questa personalità: il cardinale Josip Bozanic ha invitato i vescovi ortodossi serbi a partecipare ad un comitato scientifico internazionale con lo scopo di promuovere il 24 novembre un colloquio su «Le relazioni tra il beato cardinale Alojzije Stepinac e i servi di Croazia» con riferimento particolare alla seconda guerra mondiale. Da qui la decisione dei vescovi serbi di aderire alla commissione di dialogo con la Chiesa cattolica romana nominando il metropolita Porfirije di Zagabria-Ljubljana presidente della Commissione permanente di dialogo con la Conferenza episcopale croata; il vescovo Jovan di Slavonia presidente del Comitato speciale che è stato costituito per studiare il caso del campo di sterminio di Jasenovac – chiamato anche l’Auschwitz croato» – mentre il vescovo Jefrem di Banja Luka, continuerà a lavorare nel comitato che indaga sulle morti nel campo di concentramento di Gradina, in Bosnia-Erzegovina.

Il 28 maggio scorso papa Francesco ha ricevuto in Vaticano Kolinda Grabar-Kitarović, Presidente della Repubblica di Croazia, mentre il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, è stato in visita ufficiale in Serbia dal 25 al 29 maggio per partecipare al simposio internazionale ecumenico «Una, santa, comune e apostolica Chiesa di Cristo» come segno di buoni rapporti ecumenici tra le due Chiese.