Vita Chiesa

Francesco, enciclica «Lumen fidei»: «La fede è un bene anche per le nostre società»

«La fede è un bene per tutti, è un bene comune – afferma il Papa – la sua luce non illumina solo l’interno della Chiesa, né serve unicamente a costruire una città eterna nell’aldilà; essa ci aiuta a edificare le nostre società, in modo che camminino verso un futuro di speranza». Il primo ambito in cui «la fede illumina la città degli uomini», per il Papa, si trova in famiglia, come «unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio», che nasce «dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne e sono capaci di generare una nuova vita». Poi i giovani: qui il Papa cita le Giornate mondiali della gioventù, in cui giovani mostrano «la gioia della fede» e l’impegno a viverla in modo saldo e generoso: «I giovani hanno desiderio di una vita grande. L’incontro con Cristo le dona una speranza che non delude. La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita».

«La fede ci insegna a vedere che in ogni uomo c’è una benedizione per me, che la luce del volto di Dio m’illumina attraverso il volto del fratello». Lo scrive il Papa nell’ultimo capitolo della sua prima enciclica «Lumen Fidei», in cui parla della «dignità unica della singola persona» come acquisizione propria del cristianesimo, «non così evidente nel mondo antico». La fede nel Dio creatore ci fa inoltre «rispettare maggiormente la natura, facendoci conoscere in essa una grammatica da Lui scritta e una dimora a noi affidata perché sia coltivata e custodita». Nasce da qui la necessità di «trovare modelli di sviluppo che non si basino solo sull’utilità del profitto, ma che considerino il creato come dono, di cui siamo tutti debitori». Altro imperativo, per il Papa, è quello di «individuare forme giuste di governo, riconoscendo che l’autorità viene da Dio per essere al servizio del bene comune». «Quando la fede viene meno, c’è il rischio che anche i fondamenti del vivere vengano meno», scrive Papa Francesco citando Eliot ed esortando a «non vergognarsi» della propria fede. «La luce della fede non ci fa dimenticare le sofferenze del mondo», sottolinea il Papa, richiamando gli esempi di San Francesco e di Madre Teresa di Calcutta.