Vita Chiesa

Il «processo» di beatificazione

Quello per Wojtyla è stato un iter di beatificazione velocissimo: 6 anni e un mese. Un mese in meno dell’altrettanto rapida causa di beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. Per la grande fama di santità che lo ha subito circondato, Benedetto XVI ha deciso di non attendere i 5 anni dalla morte per iniziare il processo. Inoltre ha garantito una «corsia preferenziale», facendo avanzare la causa man mano che la documentazione veniva ultimata e vagliata, senza dovere seguire la «coda» delle altre cause.

La fase diocesana è iniziata il 18 maggio 2005 con l’«editto» del card. Camillo Ruini.

Tra il giugno 2005 e l’aprile 2007 furono celebrate l’inchiesta diocesana e quelle rogatoriali sulla vita, le virtù e la fama di santità e di miracoli e nel giugno 2009, esaminata la relativa «Positio», nove consultori teologi del Dicastero diedero il loro parere positivo in merito all’eroicità delle virtù.

La promulgazione del relativo decreto venne autorizzata il 19 dicembre 2009 da Benedetto XVI. Il 14 gennaio 2011 ha poi autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione di papa Giovanni Paolo II, atto con cui si è conclusa la «causa». Si tratta della guarigione dal «morbo di Parkinson» di suor Marie Simon Pierre Normand, religiosa dell’Institut des Petites Soeurs des Maternités Catholiques.

Gli atti dell’inchiesta canonica furono sottoposti all’esame scientifico della consulta medica del Dicastero il 21 ottobre 2010 che li approvò.

I Consultori teologi si espressero il 14 dicembre 2010 e l’11 gennaio 2011, si è tenuta la sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi della Congregazione delle cause dei santi, i quali – si legge nel comunicato della Congregazione – «hanno emesso un’unanime sentenza affermativa, ritenendo miracolosa la guarigione di suor Marie Pierre Simon, in quanto compiuta da Dio con modo scientificamente inspiegabile, a seguito dell’intercessione del sommo pontefice Giovanni Paolo II, fiduciosamente invocato sia dalla stessa sanata sia da molti altri fedeli».