Vita Chiesa

PRATO, «UNA NUOVA STAGIONE», IL CONTRIBUTO DEL CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE

Speranza e fiducia. Ma soprattutto unità d’intenti, condivisione, partecipazione. E poi una politica più sobria e meno emotiva, una nuova creatività nell’economia, una città che riscopra le sue radici e la sua bellezza. Che sappia mettere al centro la famiglia e i giovani. E che trovi strategie efficaci di integrazione con gli immigrati, coniugando legalità e accoglienza. Sono questi, in estrema sintesi, i punti salienti del contributo che il Consiglio pastorale diocesano (il principale organismo di partecipazione della Chiesa pratese) ha redatto in vista della campagna elettorale per le amministrative, dal titolo: «Una nuova stagione per Prato». Un documento – cinque cartelle e dieci paragrafi – che è rivolto a tutta la città. «Lo proponiamo – ha spiegato stamattina la vicepresidente del Consiglio Francesca Innocenti durante la conferenza stampa che si è tenuta nel Conservatorio di San Niccolò, luogo simbolo dell’identità e della cultura pratesi – in quanto cittadini di questa comunità, alla quale vogliamo dare il nostro contributo di idee e di riflessione. Il documento – ha precisato Innocenti – è rivolto a tutti i pratesi, per questo, ma non solo, anche ai candidati alle cariche elettive locali». È l’immagine della grande manifestazione del 28 febbraio, dal titolo «Prato non deve chiudere» a dare il là, emblematicamente, a tutto il documento: «Quello striscione tricolore lungo un chilometro – si legge nell’incipit – è stato come il simbolo pregnante di una città e di un territorio che, sorretti da tante mani, sfidano la crisi e l’individualismo. Sì, Prato non deve chiudere. Soprattutto deve aprirsi alla speranza, alla fiducia, alla voglia di fare, alla coesione, al dialogo, alla solidarietà».Francesca Innocenti spiega: «Per quanto siano necessarie, non sono sufficienti le scelte politiche, anche quelle più appropriate, per uscire dalla crisi. È indispensabile che ciascuno faccia la sua parte». Non a caso il documento richiama «l’insistito ammonimento del Vescovo», come qui viene definito: «Non ci salveremo se non insieme». Certo, la campagna elettorale è fatta innanzitutto di confronto. «Se fisiologicamente – afferma il Consiglio pastorale diocesano – anzi giustamente, le diverse posizioni tenderanno a contrapporsi in una dialettica serrata, propria di ogni competizione elettorale, siamo convinti che è in una rinnovata e condivisa consapevolezza di contribuire al futuro della casa comune la sfida più vera di ogni forza politica e di ogni candidato che aspiri a guidare Prato, gli altri comuni e la Provincia». Così – si sottolinea – è «fondamentale che i candidati ora, gli amministratori poi, vogliano e sappiano riannodare i fili della partecipazione: apertura, dialogo, responsabilità condivisa sono i fondamenti di una democrazia vera e non virtuale».Anche in economia serve una nuova stagione. Per questo si ricorda che «i capitali accumulati col lavoro di moltissime persone devono servire al lavoro, e non solo al profitto». Il documento contiene al riguardo anche un grido d’allarme sulla contrazione del credito alle imprese e alle famiglie.Nel testo si chiede un nuovo welfare sociale locale, anche per sostenere la famiglia – cellula fondamentale della società – e un centro storico più vivo perché anche più abitato. Non poteva mancare un capitolo dedicato all’immigrazione, che va davvero governata perché possa esserci effettiva integrazione. Con un passaggio chiave: «Nonostante l’impegno delle istituzioni e delle forze dell’ordine in questi ultimi anni – si legge in questo paragrafo – sono ancora intollerabilmente larghe le sacche di illegalità e sfruttamento tra gli immigrati, spesso ad opera di connazionali. Non possiamo tollerare – afferma il Consiglio pastorale diocesano – che, sotto alle nostre finestre, nel 2009, sia praticato il lavoro nero, siano offesi i più elementari diritti dei lavoratori, si assista a vere e proprie vessazioni personali e che, della ricchezza prodotta a Prato, a causa dell’illegalità rimanga ben poco. Occorre, a tale proposito, un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, anche da parte dei semplici cittadini».Alla domanda se il documento intende suggerire misure concrete, Francesca Innocenti ha risposto che «non è compito del Consiglio pastorale. Noi volevamo proporre delle riflessioni e suggerire dei principi. Come declinarli concretamente sta ai cittadini e, dall’altro lato, alle parti sociali, ai partiti e ai candidati». Certamente, ha chiosato Claudio Caponi, anche lui membro del Consiglio pastorale – «parlando di sobrietà della politica intendiamo certo auspicare misure che contribuiscano effettivamente a diminuirne i costi senza alterarne l’efficacia, come, parlando del riposo e della festa, è chiaro che ci piacerebbe che ci fossero più domeniche liberate dal commercio».Il testo integrale di «Una nuova stagione per Prato» si può leggere e scaricare dal sito www.diocesiprato.it.