Vita Chiesa

Papa Francesco: preghiera per la pace in Sud Sudan e R.D.Congo, «vogliamo gettare semi di pace»

«Nel Sud Sudan avevo già deciso di compiere una visita, ma non è stato possibile», ha ricordato Francesco: «Sappiamo però che la preghiera è più importante, perché è più potente: la preghiera opera con la forza di Dio, al quale nulla è impossibile. Per questo ringrazio di cuore quanti hanno progettato questa veglia e si sono impegnati per realizzarla». «Cristo Risorto ci invita. Alleluia!», ha esclamato poi il Papa citando il canto in lingua swahili che ha accompagnato le parole di ingresso, «con alcune immagini dei due Paesi per i quali in particolare preghiamo».

«Noi cristiani crediamo e sappiamo che la pace è possibile perché Cristo è risorto», ha ricordato il Papa, nell’omelia: «Lui ci dona lo Spirito Santo, che abbiamo invocato. Come ci ha ricordato poco fa san Paolo, Gesù Cristo è la nostra pace». «Sulla croce – ha proseguito Francesco – egli ha preso su di sé tutto il male del mondo, compresi i peccati che generano e fomentano le guerre: la superbia, l’avarizia, la brama di potere, la menzogna… Tutto questo Gesù ha vinto con la sua risurrezione. Apparendo in mezzo ai suoi amici dice: ‘Pace a voi!’. Lo ripete anche a noi stasera, qui: ‘Pace a voi!’. Senza di te, Signore, vana sarebbe la nostra preghiera, e illusoria la nostra speranza di pace. Ma Tu sei vivo e operi per noi e con noi, Tu, nostra pace!».

«Il Signore Risorto abbatta i muri dell’inimicizia che oggi dividono i fratelli, specialmente nel Sud Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo». Si è conclusa con questo auspicio, in forma di preghiera, l’omelia del Papa . «Soccorra le donne vittime di violenza nelle zone di guerra e in ogni parte del mondo», il primo grido sussurrato risuonato nella basilica di San Pietro: «Salvi i bambini che soffrono a causa di conflitti a cui sono estranei, ma che rubano loro l’infanzia e a volte anche la vita». «Quanta ipocrisia nel tacere o negare le stragi di donne e bambini! Qui la guerra mostra il suo volto più orribile», ha ammonito Francesco: «Il Signore aiuti tutti i piccoli e i poveri del mondo a continuare a credere e sperare che il Regno di Dio è vicino, è in mezzo a noi, ed è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Sostenga tutti coloro che, giorno per giorno, si sforzano di combattere il male col bene, con gesti e parole di fraternità, di rispetto, di incontro, di solidarietà». Poi il doppio appello, ai grandi della terra e a tutti noi: «Il Signore rafforzi nei governanti e in tutti i responsabili uno spirito nobile, retto, fermo e coraggioso nella ricerca della pace, tramite il dialogo e il negoziato. Il Signore conceda a tutti noi di essere artigiani di pace lì dove siamo, in famiglia, a scuola, al lavoro, nelle comunità, in ogni ambiente; ‘lavandoci i piedi’ gli uni gli altri, ad immagine del nostro Maestro e Signore».