Lettere in redazione

Chiesa, uomini di Chiesa e programmi tv

Caro direttore, negli ultimi tempi è evidente da parte di alcuni media e conduttori televisivi, ultimo in ordine di tempo Gad Lerner, l’enfatizzazione di fatti veri o presunti accaduti all’interno del mondo cattolico. Se lo scopo è quello di screditare la Chiesa, la mia stima nei confronti di questa istituzione rimane immutata anche di fronte ad errori evidenti di alcuni suoi membri. Certi episodi mi rattristano, ma non mi meravigliano, perché nessuno è esente dalle debolezze umane. Cristo fu tradito per ben tre volte dal suo apostolo Pietro, ma proprio a lui disse: «Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa». In duemila anni di storia non pochi mascolzoncelli e anime fragili hanno attraversato curie e sacrestie, ma la Chiesa è altro e che proprio per questo ha resistito sia all’usura umana che a quella del tempo.

Lucio Cash indirizzo email Non c’è dubbio che la Chiesa è altro dagli uomini di Chiesa. La Chiesa è santa per merito del suo Fondatore, che si è incarnato, è morto ed è risorto per questo, per santificarla. Ed è sempre per mezzo di Cristo che la Chiesa, come ci insegna il Catechismo, diventa anche santificante. Per cui tutte le attività della Chiesa convergono, nonostante tutto, «verso la santificazione degli uomini e la glorificazione di Dio in Cristo ». È nella Chiesa che si trova «tutta la pienezza dei mezzi di salvezza». È nella Chiesa che «per mezzo della grazia di Dio acquistiamo la santità». E fin qui credo si possa essere tutti d’accordo. Qualche divergenza può esserci nel giudizio sulla trasmissione di Gad Lerner (di cui su Toscana Oggi ha scritto, a mio giudizio molto bene, Mauro Banchini: Il caso Boffo da Lerner tra veleni e «Ave Marie»). A me, come a Banchini, non sembra che Lerner (ma mi fermo a lui) volesse screditare la Chiesa. Forse voleva solo riabilitare una persona che la Chiesa l’ha servita fedelmente: Dino Boffo. Andrea Fagioli