Toscana
I consumi dei toscani: la carne è maschile, la verdura femminile…
Quanto spende e cosa mangia il consumatore toscano? La spesa maggiore è per la carne: una famiglia spende in media 104 euro per l’acquisto di carni, 63 euro per pane, pasta e cereali, 55 per latte, formaggi e uova, 43 per la frutta, 41 per legumi e ortaggi, 38 per il pesce. All’acquisto di gelati, dolciumi e drogheria sono destinati 41 euro, 42 alle bevande. Un posto di rilevo nella alimentazione dei toscani è rivestito dall’olio di oliva, il cui peso nella spesa 17 euro mensili è ben superiore non solo alla media nazionale, ma anche all’Italia centro-meridionale.
La composizione della spesa alimentare varia secondo la tipologia della famiglia. I single spendono di più per pane e cereali, meno per carni e salumi. Coppie di anziani senza figli e single si caratterizzano per una spesa più elevata per frutta e ortaggi. Ancora i single, questa volta, e le coppie con meno di 65 anni senza figli ricorrono con più frequenza ai servizi di ristorazione, con un’incidenza di questa voce superiore a un quinto della spesa alimentare complessiva.
Le famiglie con figli (coppie e monogenitore) spendono meno della media per frutta e ortaggi, ma hanno una spesa maggiore per carni e salumi.
La cena al ristorante è legata anche in Toscana allo status sociale: imprenditori, liberi professionisti, dirigenti e impiegati destinano quote maggiori a questa spesa. Nelle famiglie con capofamiglia lavoratore in proprio, operaio o in condizione non professionale i pasti fuori casa incidono in maniera decrescente sulla spesa alimentare. La posizione professionale del capofamiglia sembra influenzare anche la composizione del paniere alimentare. Imprenditori, dirigenti e impiegati spendono meno della media regionale per carni e salumi, ma consumano più pesce, gelati e dolciumi.
Le abitudini alimentari dei toscani sono analizzate nel recente rapporto sull’economia e le politiche rurali in Toscana, curato dall’Irpet (l’istituto regionale per la programmazione economica ) e dall’Arsia (l’agenzia regionale per lo sviluppo agricolo-forestale) che esamina anche la struttura dei pasti e i consumi di alimenti.
Alla domanda «qual è il suo pasto principale» il 70% dei toscani con età maggiore ai tre anni risponde che è il pranzo e solo il 26% indica la cena. La prima colazione nella sua forma più classica (caffè-latte o cappuccino, mangiando qualcosa) è adottata dal 56% dei toscani contro la media nazionale del 44 per cento. Solo il 47% dei maschi consuma verdura una o più volte il giorno rispetto al 54% delle donne confermando la distinzione tra il ruolo della carne come alimento «maschile» e quello della verdura come alimento «femminile». Circa il 55% degli individui delle varie fasce d’età consuma il pesce almeno una volta la settimana o più frequentemente. La frequenza del consumo di frutta aumenta dagli individui più giovani a quelli più anziani. La classe di età che adotta lo stile alimentare meno virtuoso, è quella dei giovani da 14 a 21 anni. Il 47% dei giovani toscani consuma pesce meno di una volta la settimana, mentre il 31% non consuma frutta almeno una volta al giorno.
2.131 europer famiglia è quanto si spende in Toscana per consumi non alimentari
444 euro quanto spendono le famiglie toscane per alimentari e bevande
73 euro la spesa destinata ai pasti fuori casa
104 euro sono destinati all’acquisto mensile di carni e salumi