Toscana

L’Albero di Dario porta al mare i ragazzi delle famiglie in difficoltà economica

L’Albero di Dario è un’associazione fondata nel 2015, che opera nella zona delle Cure, afferente alla parrocchia della Madonna della Tosse, il cui parroco don Giacomo Stinghi ha messo a disposizione i luoghi d’incontro per le varie attività. Il progetto, e anche il nome della fondazione, scaturiscono a seguito della prematura scomparsa di Dario, figlio della presidente dell’Associazione, Livia, affetto da grave cerebrolesi. «L’idea cardine consisteva nel rispondere alle esigenze del quartiere, specialmente per situazioni di disabilità come quella vissuta da Dario. L’amore non basta, servono anche risorse e strumenti che possano accompagnare e sostenere le persone in difficoltà nel loro percorso di vita» dichiara la vicepresidente dell’associazione Anna Maria Massari, educatrice professionale e pedagogista. Il nucleo del progetto, originariamente costituito e fondato dalla mamma di Dario e da Anna Maria Massari, si è poi espanso, coinvolgendo molteplici figure di esperti volontari in attività legate al sostegno per disagi socioeconomici e/o scolastici.Tra le varie attività previste dall’Associazione figurano: accompagnamento e sostegno nello svolgimento dei compiti e delle attività scolastiche per bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado, in particolar modo con disturbi dell’apprendimento e con disabilità; attività pedagogiche e formative di gruppo per favorire l’inserimento nella società e nella scuola di minori con difficoltà di natura sociale; aiuto alle famiglie nel relazionarsi con la scuola, in particolar modo per quanto riguarda la didattica; promozione della cultura dell’integrazione, attraverso l’organizzazione di attività ed eventi.Obiettivo fondamentale è quindi la continuità, mediante recupero scolastico durante l’anno e centri ricreativi durante le vacanze invernali ed estive. Nel 2019 è nata l’idea di offrire una vacanza, rivolta soprattutto a quanti si trovano in disagio socioeconomico. La prima volta ha visto la partecipazione di 15 ragazzi, appartenenti a famiglie indigenti seguite dall’associazione, per un breve soggiorno mare a Cecina. La vicepresidente Massari dichiara: «Avere la possibilità di vivere queste esperienze contribuisce fortemente all’interazione tra ragazzi e all’inclusione. L’anno scorso la situazione pandemica ci ha impedito di programmare questa attività».Quest’anno 21 ragazzi, tra i 5 e i 12 anni, sotto la supervisione di 3 educatori e 3 volontari, hanno preso parte al soggiorno di 5 giorni presso una struttura convenzionata della Croce Rossa di Marina di Pisa, tenutasi dal 12 al 16 luglio. Nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, tutti i partecipanti hanno effettuato il tampone preventivo. «Un’esperienza unica per questi ragazzi, tra mare e percorsi-avventura, convivenza e attività associative di gruppo. La vacanza, gratuita per i giovani, è stata resa possibile dalla generosità di quanti hanno devoluto donazioni per consentire lo svolgimento delle nostre attività».Per quanto riguarda i progetti futuri dell’associazione, la vicepresidente Massari spiega: «Di recente è nata una forte collaborazione con l’Istituto comprensivo “Le Cure”: quest’anno abbiamo seguito 65 ragazzi, italiani e stranieri, delle scuole elementari e medie, sia per problematiche scolastiche che per disagi socioeconomici. Obiettivo precipuo è l’inclusione, basata sul rispetto e sulla valorizzazione delle diversità. Nel momento in cui ci impegniamo a seguire i ragazzi, siamo pronti a rispondere a tutti i bisogni che si presentano di volta in volta, che sia per un nuovo paio di occhiali, un buono per la spesa, ma anche per un regalo di Natale o l’uovo di Pasqua. Cerchiamo sempre di metterci in ascolto del territorio».