Sport

Mazzini: mai chiesto ad arbitri di aiutare qualcuno

“Sfido chiunque a trovare una telefonata in cui dico ad un arbitro di far vincere qualcuno”. Innocenzo Mazzini, nella prima uscita pubblica dopo Calciopoli l’ha ripetuto più volte ai 500 dirigenti di club dilettantistici toscani che 17 anni fa gli permisero di iniziare la scalata verso i vertici federali. L’ex vicepresidente Figc ha difeso se stesso e attaccato tutto e tutti parlando a braccio per oltre un’ora in un albergo alle porte di Firenze nel corso di un incontro promosso, sabato 20 gennaio 2007, da una decina di società dilettantistiche. Alla fine ha raccolto due minuti di applausi dalla platea in piedi.

Ora si sta preparando per l’Arbitrato tra febbraio e marzo: “Non mi interessa tornare nel calcio, mi sono già tolto la mia soddisfazione vedendo vincere l’Italia al Mondiale, un pezzetto di quel successo è mio. Ora voglio solo uscire pulito pur essendo immacolato dal punto di vista penale. Se ho commesso peccati sono stati solo veniali, ho sempre agito in buonafede, mai fatto illeciti”.

L’ex numero due federale ha fatto capire che tutto sarebbe nato da Carraro: “Nell’ultimo consiglio federale cui partecipai, aprile 2006, votai contro una delibera di Carraro sul doping e chiesi di metterlo a verbale, lui mi rispose che a verbale sarebbero dovute andare tante cose che avevo detto al telefono. Tre giorni dopo sulla Gazzetta dello Sport si cominciò a fare qualche allusione poi la situazione precipitò e Carraro e Abete mi misero sempre più in disparte. Molte persone in vista mi hanno proposto di diventare presidente della Federcalcio, mi hanno tarpato le ali”.

Sulla giustizia sportiva: “Siamo stati definiti un branco di delinquenti da quell’angelo vendicatore di Palazzi e ci è stato impedito di portare prove a discarico. Ma dalle intercettazioni si sente il tono canzonatorio che da sempre contraddistingue questo ambiente. In questa vicenda mi hanno dato fastidio le bugie, i falsi moralismi, tutti sapevano che negli ultimi 15 anni Juve, Milan e qualcun altro hanno gestito il calcio”.

Le intercettazioni: “Mai avrei mai creduto che la vita di relazione di una persona potesse essere intercettata, è sottocultura. Le intercettazioni devono servire per grandi questioni. In questo caso poi tutto è stato inviato e divulgato malandrinamente dai media. Poi per Borrelli e la Corte Federale non c’era una cupola, mi pare significativo”.

Su Moggi e Bergamo: “Il primo lo conosco da 30 anni, mai fatto affari, al massimo uno scambio di caramelle. Col secondo parlavano tutti i presidenti di club, era un vezzo quotidiano. Allora, non essendoci peraltro una norma che lo impedisce, perché non avrebbe dovuto farlo il vicepresidente federale che comunque mai ha chiesto favori? Evidentemente ho commesso il reato da colloquio”. Mazzini ha definito Lecce-Parma, per cui deve rispondere di illecito insieme a Bergamo e all’ex arbitro De Santis, “la gara più inutile”: “Quindi perché avrei dovuto inciuciarla?”. Poi, dopo aver ricordato di aver fatto solo il bene della Fiorentina e di non aver mai lavorato per favorirla, ha ironizzato sull’attuale governo calcistico: “Il polverone di Calciopoli ha portato a nuovi vertici, Tavecchio ai dilettanti, Macalli alla C, Matarrese alla Lega di A e B, Abete futuro presidente federale e presto pure Carraro avrà un incarico importante. Il calcio italiano è davvero cambiato”. (ANSA).