Cultura & Società

Ciclismo, la Toscana rientra nel Giro

di Gianluca della MaggioreLa Toscana e il Giro d’Italia. Una storia infinita di chilometri e passione: una terra che ha prodotto, e continua a produrre, grandi campioni del pedale, ma anche una terra che per il suo inimitabile patrimonio paesaggistico e per le sue caratteristiche morfologiche è stata teatro di epiche e poetiche tappe della corsa ciclistica per eccellenza. Erano anni però che al via del Giro d’Italia la Toscana non si trovava così in bella vista sulla vetrina nazionale grazie alle quattro tappe che entreranno nel cuore della Regione: dal 13 al 16 maggio il serpentone rosa toccherà infatti due comuni capoluogo Grosseto e Pistoia e soprattutto Firenze, dove il Giro troverà il modo di festeggiare anche un protagonista indiscusso della sua storia.

Ma la Toscana sarà al centro dell’attenzione anche per l’appeal che suscitano le vicende legate ai suoi ciclisti. A partire da una notizia che con questa 88° corsa rosa c’entra solo di rimbalzo ma è di quelle notizie, c’è da scommetterci, che accompagnerà i ciclisti, come la più affidabile ammiraglia, dal prologo di Reggio Calabria fino al traguardo di Milano. Perché il ritiro del più grande velocista che il ciclismo moderno ricordi (a parte Petacchi ancora in piena attività) non può passare inosservata nella corsa che più di tutte ha contribuito a consacrarlo. Mario Cipollini, a 38 anni, ha detto basta. In 15 anni di partecipazione, «Re Leone» di tappe al Giro ne ha vinte 42, una più del mitico Binda, recordman di sempre. Era atteso per il rosa al cronoprologo di 1.150 metri sul lungomare reggino, definito da D’Annunzio il più bel chilometro d’Italia, ma il più bel ciclista d’Italia non ci sarà.

L’istrionico lucchese però non poteva congedarsi se non con i fuochi d’artificio: perché c’è chi contesta il suo ritiro e lo vorrebbe in sella, almeno fino al 2006, per un cavillo legale. Sembra infatti che nel 1998 SuperMario abbia siglato un contratto con Ivano Fanini (patron della scuderia «Amore e Vita») che parla di «collaborazione» tra i due a fine carriera. Fanini minaccia di far pagare i 600 mila euro di penale a Cipollini se il ciclista non rispetterà gli accordi. Una partita che in questo momento è in mano agli avvocati ma che non potrà rivoluzionare di molto i propositi pensionistici del campione toscano.

Chi invece il 7 maggio ci sarà sul lungomare Falcomatà, al via di Reggio Calabria, sarà il cecinese Paolo Bettini, fresco olimpionico che non nasconde, sull’onda dei successi ateniesi, il desiderio matto di vincere la sua prima tappa al Giro e soprattutto, sogno dei sogni, vestire per almeno un giorno la maglia rosa.

Dicevamo però che la tappa che il 15 maggio da Lamporecchio porterà la carovana rosa a Firenze sarà un evento tutto speciale. Due ore dopo il passaggio dei ciclisti verrà infatti inaugurata la struttura museale intitolata al ciclista che più di tutti, in Toscana e non solo, ha segnato un’epoca e uno stile di essere atleta. «A Gino Bartali – ci spiega l’assessore allo sport del Comune di Firenze, Eugenio Giani – è dedicata l’intera ottava tappa del Giro. I ciclisti transiteranno proprio davanti all’abitazione di Bartali, in via Chiantigiana a Ponte a Ema, e a pochi metri da lì, al termine della gara, la moglie di Gino, la signora Adriana Bartali, taglierà il nastro per l’inaugurazione ufficiale del museo a lui dedicato. Questa tappa è importante per Firenze anche perché riporta il Giro in città dopo 16 anni e poi per la valorizzazione del parco delle Cascine».

L’ultima volta del Giro d’Italia a Firenze fu infatti nel 1989. Fu l’anno del parigino Laurent Fignon, il grande passista-scalatore rivale di Francesco Moser, che in quel 72° Giro d’Italia indossò per ben nove giornate consecutive la maglia rosa portandosela fino al traguardo alle Cascine. L’89 fu anche l’anno della prima vittoria assoluta di Mario Cipollini nella corsa rosa: appena ventiduenne SuperMario alzò le braccia al cielo sul traguardo di Mira, sulla Riviera del Brenta.

Ma a Firenze, quest’anno, il palcoscenico sarà tutto per «Ginettaccio»: «Il 5 maggio – continua Giani – cade il 5° anniversario della morte di Bartali. Il Comune e la Provincia di Firenze, il Comune di Bagno a Ripoli e la Regione Toscana hanno così voluto far diventare questo mese di maggio il “mese bartaliano” con una serie di iniziative ed eventi legate alla figura sportiva e, prima ancora, umana del più grande ciclista che la terra toscana abbia mai prodotto». Oltre all’inaugurazione del museo, i giorni precedenti all’arrivo del Giro saranno infatti tutti scanditi, nella frazione di Ponte a Ema, dalle iniziative legate al ricordo di Bartali: da una Messa in suffragio nella chiesa di San Piero, passando per la rappresentazione teatrale «L’uomo Intramontabile», presso il Teatro Acli, fino alla cena per le strade delle frazione fiorentina, la sera stessa del passaggio del Giro.

Anche Pistoia, dove il giro manca dal 1979, avrà il suo campione da ricordare. Il Comitato Tappa di Pistoia ha deciso infatti di intitolare il traguardo di Pistoia del 14 maggio alla memoria di Serafino Biagioni (nato a Pistoia nel 1920, scomparso nel 1983), corridore generoso e amato dai concittadini. Biagioni è stato protagonista di numerosi Giri d’Italia e di Francia negli stessi anni di Bartali. Quelle di Toscana saranno dunque tre tappe molto significative per il Giro 2005. Non è un mistero poi che il presidente della Regione Claudio Martini abbia da qualche mese presentato la candidatura ufficiale della Toscana per ospitare entro il 2010, e per la prima volta, i Mondiali di ciclismo. Sarebbe il giusto premio per tutto il movimento ciclistico regionale e magari l’evento potrebbe essere dedicato, come giusto riconoscimento, proprio a Gino Bartali che con «quel naso triste come una salita, quegli occhi allegri da italiano in gita», per dirla con Paolo Conte, ci ha regalato il gusto «di restar qui sullo stradone» aspettando di vedere, per un’emozione fugace, il passaggio veloce del serpentone multicolore.(nella foto il vincitore del Giro 2004, Cunego)

Tante iniziative per «Ginettaccio»