Italia

Legge di bilancio: Alleanza contro la povertà, risorse inadeguate, ma per Rei buon risultato

Nella legge di bilancio in discussione al Senato non sono previsti i fondi che sarebbero stati necessari per arrivare a tutti i poveri assoluti, calcolati secondo le stime e i criteri dell’Istat. Ma «poiché all’inizio della legislatura si partiva da zero e alla luce del pluridecennale disinteresse della politica italiana nei confronti della povertà», quanto è stato messo in campo per il Reddito d’inclusione (Rei) è «un risultato di indubbia portata» e «bisogna darne atto a questo governo e quello che lo ha preceduto». È questa la posizione espressa dall’Alleanza contro la povertà, il cartello di associazioni nato nel 2013 su iniziativa di Acli e Caritas, in occasione della presentazione del «Rapporto di valutazione: dal Sia al Rei», avvenuta oggi a Roma nei locali del Senato.

Resta evidente il problema dell’inadeguatezza delle risorse. Per raggiungere tutti i poveri assoluti occorrerebbero in prospettiva 7 miliardi di euro, ha ricordato il portavoce dell’Alleanza, Roberto Rossini (Acli). Tuttavia, rispetto a quanto era previsto in precedenza, ci sono stati stanziamenti ulteriori che portano il Fondo povertà a 2059 milioni annui nel 2018. L’elemento di maggiore soddisfazione dell’Alleanza è «il superamento della categorialità a favore di una logica universalistica».

Le norme sul Rei, infatti, oltre a una soglia di reddito, prevedevano che potessero accedere all’intervento solo alcune categorie di persone, mentre ora si prevede il progressivo superamento di questi limiti, così che tutti i cittadini al di sotto delle soglie di reddito previste dalla normativa potranno essere coinvolti. Un altra richiesta dell’Alleanza che è stata accolta riguarda l’incremento degli importi destinati alle famiglie con 5 persone o più.

Per la legge di bilancio l’Alleanza avanza due proposte specifiche: elevare dal 15% al 20% la quota dei finanziamenti destinati ai Comuni – «le politiche sociali viaggiano sulle ferrovie degli ambiti territoriali», ha sottolineato il coordinatore dell’Alleanza, Francesco Marsico (Caritas) – e prevedere la possibilità dei Comuni di assumere in forma stabile le figure professionali mancanti.