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Kenya, strage nel campus universitario. Amnesty: carenze nella sicurezza

Un numero imprecisato di uomini armati questa mattina ha lanciato un attaccato mortale all'Università di Garissa nel nord del Kenya. Finora, 25 corpi sono stati recuperati da una delle aule, mentre 65 persone sono in cura presso il Garissa General Hospital e altre strutture sanitarie. 

Il personale Amref Kenya – informa l’organizzazione umanitaria – è stato il primo a rispondere alla chiamate di emergenza, utilizzando uno dei veicoli d’ufficio per trasportare i feriti in ospedale. Amref Flying Doctors ha anche inviato un’equipe medica a bordo di tre aerei a Garissa – due Re Lear e un Caravan – per aiutare a gestire le vittime e le possibili evacuazioni. Il primo gruppo di vittime è arrivato a Wilson in un elicottero. Amref Kenya ha 33 dipendenti a Garissa. «Nessuno dell’organizzazione risulta ferito o coinvolto ma la situazione rimane estremamente difficile», dice l’organizzazione.

Il terribile attacco di stamattina mattina al college evidenzia «la necessità urgente per la tutela degli studenti, del personale dell’università e del resto della popolazione a Garissa e nelle altre aree del nord del Paese»: lo ha dichiarato oggi Amnesty International, chiedendo alle autorità di condurre «un’indagine immediata, imparziale ed efficace per consegnare i responsabili alla giustizia». Il Garissa University College, parte dell’Università Moi, si trova nel nord del Kenya, un’area del Paese nota per essere vulnerabile agli attacchi di al-Shabab.

«Chiediamo al governo del Kenya di agire con decisione, secondo la Costituzione e a norma di legge, per garantire la tutela di coloro che sono sotto attacco o a rischio di attacchi a Garissa e in altre aree del nord» ha affermato Muthoni Wanyeki, di Amnesty. «I cittadini e i dipendenti pubblici del nord hanno ripetutamente espresso timori circa la loro vulnerabilità agli attacchi di al-Shabab che il governo del Kenya non è riuscita ad affrontare adeguatamente. Le istituzioni educative sono pensate per essere luoghi sicuri per gli studenti e i loro insegnanti. La loro tutela deve essere pienamente garantita». Secondo la Croce Rossa del Kenya, l’attacco ha provocato finora 65 vittime. Secondo i media locali e internazionali il gruppo armato di al-Shabab ha rivendicato l’attacco.