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Siria: Unicef, a Qamishli 50 morti e 150 feriti, tra cui 32 bambini. «Proteggere i civili»

L’Unicef condanna il terribile attacco avvenuto due giorni fa nella città di Qamishli nel nord della Siria. Nell’attacco sono morte oltre 50 persone, molte delle quali erano bambini.

Gli ospedali locali, sovraffollati, hanno garantito cure ad oltre 150 feriti. L’Unicef ha avuto notizie di 32 bambini, molti dei quali con ferite gravi, che hanno ricevuto cure presso il principale ospedale di Qamishli. Oltre 15 abitazioni e 20 negozi sono stati distrutti e i civili sono rimasti intrappolati sotto le macerie. I soccorritori hanno continuato a lavorare per salvare le vite dei sopravvissuti e recuperare i corpi. Le squadre dell’Unicef a Qamishli insieme con i partner locali hanno garantito cure mediche urgenti per le persone ferite. In molte aree della Siria, i bambini continuano ad essere uccisi e feriti da attacchi in aree popolate da civili e contro le infrastrutture.

Il 20 luglio, a Idlib, una studentessa è morta insieme ad altre otto persone in un attacco aereo che ha colpito la scuola in cui stava sostenendo un esame. I continui combattimenti in aree densamente popolate come Aleppo, Ghouta orientale e altre aree vicino di Damasco, così come Manbij nel Nord della Siria, stanno esponendo decine di miglia di bambini a gravi rischi. L’Unicef continua a chiedere a tutte le parti in conflitto in Siria di rispettare gli obblighi delle leggi umanitarie internazionali e di proteggere i bambini e tutti i civili.