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Ucraina: arcivescovo Husar tra manifestanti. Messaggio del Patriarca ecumenico

C'era anche Sua Beatitudine il cardinale Lubomyr Husar, arcivescovo maggiore emerito di Kyiv-Halyč (Ucraina), ieri tra i manifestanti scesi in piazza per protestare contro la decisione del presidente Viktor Yanukovich di fermare il processo di integrazione dell'Ucraina nell'Unione Europea.

La notizia della presenza dell’arcivescovo Husar tra i manifestanti è stata rilanciata anche dal sito ufficiale della Chiesa greco-cattolica di Ucraina. Vestito in cappotto e sciarpa, il cardinale è stato «calorosamente» accolto da tutti. Poi prendendo la parola ha dato voce al «bisogno di grande cambiamento» che emerge dal Paese. E rivolgendosi ai manifestanti ha ricordato un antico proverbio: «lavora come se tutto dipendesse da te e prega il Signore come se tutto dipendesse da lui».

Ieri inoltre mentre i manifestanti erano piazza per manifestare, è risuonata la preghiera comune del «Padre Nostro». In piazza per iniziativa di Igor Onyshkevych, prete della Chiesa greco-cattolica di Ucraina, è stata installata una tenda da campo adibita a cappella, con una croce per identificarla e al suo interno un altare, icone e candele accese. Il sacerdote dice che la cappella rimarrà fino a che continueranno le proteste per dare a tutti la possibilità di «venire qui e pregare».

Anche il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I guarda con preoccupazione a quanto sta accadendo in Ucraina. In un comunicato rivolto all’ «amato popolo di Ucraina», il Patriarca Bartolomeo eleva preghiere perché – dice – «la calma e la ragione possano prevalere nel disperdere le nuvole oscure della divisione e della tribolazione in Ucraina».

«Soprattutto dopo le recenti celebrazioni gioiose del 1025° anniversario del battesimo della Rus’ di Kiev – scrive il Patriarca Bartolomeo -, non possiamo che esprimere con tutto il cuore il nostro dolore e la nostra preoccupazione compassionevole per gli eventi dolorosi che stanno accadendo negli ultimi giorni a Kiev. È straziante per noi essere testimoni attraverso i media di come la gioia festosa che solo pochi mesi fa abbiamo vissuto nelle processioni religiose, sia eclissata in violenza scioccante oggi nelle stesse strade. Pertanto, ci appelliamo alla misericordia e alla grazia di Dio perché protegga e illumini tutte le persone coinvolte in modo che nessuna ulteriore ferita sia inflitta e tutte le controversie possano essere risolte pacificamente».