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MEDIO ORIENTE, ISRAELE-PALESTINA: «COSTRUTTIVO» INCONTRO A NEW YORK TRA ABU MAZEN E MINISTRO LIVNI

Si sono incontrati in forma privata per 90 minuti al Palazzo di Vetro di New York il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmud Abas (Abu Mazen) e il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni. Massimo riserbo alla fine del colloquio di entrambi i politici, sebbene Abu Mazen si sia sbilanciato definendo l’incontro “molto, molto positivo” e aggiungendo: “Abbiamo parlato di tutto”. Più riservata la signora Livni, secondo cui però lo scambio di battute con Abu Mazen è stato “importante e costruttivo: abbiamo parlato della situazione sul terreno nella Anp, di quello che stiamo affrontando, di quali saranno i prossimi passi”.

Il ministro degli Esteri di Tel Aviv ha ribadito, secondo fonti diplomatiche, che la condizione per riaprire un dialogo e allentare la morsa sulla Striscia di Gaza è la liberazione del caporale israeliano Gilad Shalit, rapito lo scorso giugno da integralisti islamici durante un’operazione militare. A questo proposito, il presidente egiziano Hosni Mubarak, principale mediatore tra le parti, ha sottolineato sempre a New York che Israele sarebbe disposta anche a uno scambio di prigionieri, sebbene la linea di Tel Aviv consista ancora nel negare questa evenienza.

Oggi Abu Mazen dovrebbe incontrare anche il presidente degli Stati Uniti al quale ribadirà la richiesta avanzata alla signora Livni: non intralciare il processo di formazione del governo di unità nazionale palestinese, che dovrebbe traghettare, secondo le intenzioni del presidente dell’Anp, il paese fuori dalla crisi esplosa lo scorso gennaio con la vittoria delle elezioni da parte di Hamas. Intanto, in Medio Oriente questa mattina un attivista palestinese, ricercato dalla giustizia di Tel Aviv, è stato ucciso in Cisgiordania in seguito a uno scontro a fuoco con le forze armate israeliane.

Il ministro della Difesa Amir Peretz ha invece ordinato l’abbattimento di una novantina di costruzioni illegali, sempre in Cisgiordania. “La metà delle strutture è di coloni israeliani” ha precisato un portavoce del ministero.Misna