Vita Chiesa

Ecumenismo: a Trento cattolici e protestanti a 500 anni della Riforma

«Il fatto che il convegno si svolga qui a Trento dà al nostro ritrovarci insieme un valore aggiunto», ha detto l’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi. E ha aggiunto: «Nella città conosciuta al mondo e dalla storia come il luogo della Contro Riforma, come cattolici e protestanti siamo qui a rendere grazie per il cammino ecumenico percorso in questi anni, a riconoscere il dono che è stata la Riforma per aver indicato nella Parola di Dio la lampada della nostra vita di fede e per averci aiutato a scoprire la dimensione di una Chiesa essenziale e sobria»; e, ha sottolineato, «la parola più essenziale per la vita delle Chiese oggi e per il mondo è comunione».

«A Trento – ha dichiarato monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo – abbiamo sancito la divisione, a Trento vogliamo sancire il nostro desiderio di percorrere la via dell’unità. Siamo qui con l’animo che Papa Francesco ha impresso in questi ultimi anni all’incontro tra i cristiani delle altre Chiese, dalla visita al tempio valdese di Torino fino a Lund. Sono 500 anni dalla Riforma. È iniziato quest’anno di memoria e qui a Trento per la prima volta la Cei, insieme con i rappresentanti delle Chiese evangeliche italiane, ha preparato questo convegno. Un fatto nuovo, un segno, seppur piccolo, di speranza. Ma la storia è fatta di segni e di parole. Conviene dare segni positivi e parole di speranza in questo tempo difficile per il mondo. Che i cristiani diano testimonianza di riconciliazione ad un mondo diviso e in conflitto».

Questa sera, nella basilica di Santa Maria Maggiore che al tempo del Concilio di Trento fu la sede delle discussioni teologiche, il convegno proporrà un «viaggio musicale» alla ricerca dei legami che la tradizione cattolica e la tradizione protestante hanno mantenuto anche attraverso la musica, nonostante le divergenze teologiche che hanno caratterizzato la storia dei secoli scorsi. La serata sarà introdotta da una riflessione del cardinale Walter Kasper per anni alla guida del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

«L’ultimo convegno ecumenico in Italia risale al 2009. C’è stata quindi una lunga pausa. Siamo molto felici che la Cei ci abbia proposto questa iniziativa. La nostra speranza è che possa preludere finalmente alla creazione di un organismo ecumenico di consultazione permanente. Un tavolo di consultazione tra le Chiese di cui sentiamo la mancanza nel nostro Paese». È il pastore Luca Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, a lanciare la proposta a margine del convegno ecumenico sui 500 anni della Riforma. Il pastore Negro rilancia la proposta di costituire un Tavolo di consultazione «per  dare continuità al dialogo ecumenico e alla comune testimonianza. Sono le due dimensioni dell’ecumenismo, approfondire cioè il dialogo per capire quali sono le cose che ci uniscono e come queste possono avere una ricaduta sulla vita delle Chiese e promuovere la testimonianza comune alla società. Un esempio concreto di questo duplice binario è stato evidente all’incontro di Lund e Malmo con una preghiera comune nella cattedrale e poi la firma dell’accordo di cooperazione tra il Lutheran World Service e la Caritas Internationalis».

In Italia ci sono due esperienze che fanno da questo punto di vista da apripista: l’appello comune dei cattolici, degli ortodossi e dei protestanti sulla violenza contro le donne e l’iniziativa dei corridoi umanitari che la Federazione delle Chiese evangeliche e la Tavola valdese stanno promuovendo con la Comunità di Sant’Egidio.