Vita Chiesa

PRATO, MONS. SIMONI, APPELLO ALLA COESIONE SOCIALE PER SUPERARE LA CRISI ECONOMICA

“Basta con gli orgogli, con i particolarismi, basta con gli egoismi, con la voglia di primeggiare”. Un “appello all’unità di tutte le componenti della società pratese” è stato lanciato ieri sera dal vescovo di Prato, mons. Gastone Simoni, nell’anniversario della manifestazione “Prato non deve chiudere”. Il vescovo, spiega l’Ufficio stampa diocesano in una nota diffusa a conclusione dell’incontro, ha celebrato una messa per il lavoro ricordando l’evento che esattamente un anno fa, il 28 febbraio 2009, riunì tutta Prato per difendere il proprio distretto tessile. Una manifestazione organizzata allora da tutte le realtà politico-economiche cittadine. “Un anno dopo – sottolinea l’Ufficio stampa –, mentre la crisi mostra i suoi effetti sempre più laceranti, la città sembra aver smarrito quello spirito unitario”. Da qui le parole di mons. Simoni: “Mettete da parte i contrasti anche legittimi perché insieme, nella concordia, si possono costruire le cose più grandi, mentre senza unità si rischia di perdere anche quello che resta”. Ed ancora: “Sedete intorno a un tavolo, con questo spirito e rinunciate a parte del vostro orgoglio, del vostro desiderio legittimo di successo, della vostra voglia di primeggiare. Se continueranno le contese, si rischia davvero di mettere a repentaglio il futuro della nostra città”. Mons. Simoni ha ribadito la stima verso tante persone impegnate nelle amministrazioni cittadine, nella politica e nell’economia, domandandosi: “Se ci sono queste persone di valore, e sono tante, cos’è che s’inceppa? Credo – ha ribadito il vescovo – che ci voglia un di più di unità, un di più di abbattimento dell’orgoglio, un di più di solidarietà da parte di chi possiede tanti capitali, e a Prato sono ancora numerosi”. Il vescovo di Prato si è anche soffermato sulle “colpe” che hanno portato alla crisi economica. Questa, ha affermato, “ha a che fare non solo con la fatalità, ma anche con la mancanza di regole, con la mancanza di vero senso del bene comune, con il prevalere degli interessi particolari”. Tutti, ha aggiunto, sono chiamati a riferirsi “a quei valori dell’assoluto morale che – per noi credenti – comunque promanano dal Signore e che sono la giustizia e l’amore”. Mons. Simoni ha parlato, infine, di un “sogno”: “Una rinnovata voglia – sintetizza l’Ufficio stampa – da parte di chi è chiamato dalla volontà popolare ad amministrare o, dalla fiducia dei propri associati, a rappresentare i legittimi interessi di parte, ad incontrarsi, a confrontarsi, a discutere”. “Sogno – ha concluso il vescovo – questi fitti incontri, queste fitte telefonate, questo serrato progettare per il bene di tutta la nostra gente”.Sir