Vita Chiesa

SETTIMANA COP; DIANICH: LA PRESENZA CRISTIANA NELLA CITTÀ DEVE RENDERSI MANIFESTA

La Chiesa oggi deve essere missionaria all’interno delle città: “Nel 2006 si è raggiunto il 50% di popolazione mondiale urbanizzata e le previsioni indicano una quota del 70% nei prossimi trent’anni”. Questo il filo conduttore dell’intervento del teologo don Severino Dianich, intervenuto oggi alla 57a settimana di aggiornamento pastorale, in corso a Triggio (Milano) sul tema “Cinquant’anni dopo, dov’è la missione? Dalla missione popolare di Milano alle forme di missione quotidiana nei nuovi areopaghi”. “La proposta della fede in una città – ha evidenziato Dianich – ha una sua elementare realizzazione nel mostrare che esiste un luogo ed esistono persone dove è possibile esternare la domanda sul senso della vita e muoversi nella ricerca di Dio”. “Accanto ai ‘segni’ urlati, sbracati, quando non osceni, della pubblicità, che crea tanti falsi bisogni per vendere – ha aggiunto –, la presenza cristiana nella città deve pure in qualche maniera rendersi manifesta, ma con una qualità del segno che testimoni la differenza, nell’umiltà e nella gratuità proprie della proposta di Gesù Cristo”. Immagine per eccellenza della presenza cattolica in un territorio è l’edificio liturgico. “Nelle città storiche dei paesi di tradizione cristiana – ha sottolineato Dianich – la presenza delle chiese cristiane è vistosa, ma la loro funzione è schizofrenica: c’è un tempo per i turisti e c’è un tempo per la liturgia dei credenti”. Una dicotomia da superare, secondo il teologo. “Anche la liturgia può essere offerta a tutti, se è introdotta e presentata in maniera adeguata, come proposta di una singolare esperienza per non credenti o uomini di altre religioni”. “La visita turistica – ha precisato – dovrebbe essere un atto di accoglienza della comunità cristiana che vive in quel luogo, facendone godere la storia e la bellezza e allo stesso tempo offrendo esplicitamente la proposta di quella fede dalla quale e per la quale il complesso artistico è nato e continua a vivere”. “La chiesa – ha concluso – si costituisce al servizio del mondo e realizza nella città la sua presenza in forma pubblica. La tradizione della chiesa con la porta aperta sulla pubblica piazza manifesta questo suo carattere decisivo: essa è della città e si offre alla città”.Sir