Cultura & Società

ANNO GALILEIANO, MARTINI: GALILEO E’ PONTE TRA SCIENZA E FEDE; APPELLO AI GIOVANI PERCHE’ SCELGANO FACOLTA’ SCIENTIFICHE

«Sette progetti di grande valore da cui ci attendiamo consistenti ritorni sia in termini di confronto culturale che di ricadute economiche». Così il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, illustrando le iniziative della Regione Toscana per l’anno galileiano, nel corso di una conferenza stampa svolta a Roma presso la Stampa Estera.Martini ha anche colto l’occasione per sottolineare «l’importanza di una effettiva riconciliazione fra le ragioni della scienza e quelle della fede. L’elevato spessore del confronto che, su iniziativa dei padri gesuiti dell’Istituto Stensen, si terrà a fine maggio nel capoluogo toscano sul caso Galilei, con il significativo coinvolgimento di istituzioni culturali non solo italiane ed europee ma anche vaticane – ha proseguito Martini – è un passaporto davvero credibile in direzione di una riconciliazio ne per cui, con grande autorevolezza, si sono spesi gli ultimi due pontefici. Firenze e l’intera Toscana può essere il luogo migliore per costruire ponti di dialogo anche attorno alle, delicatissime, questioni del rapporto contemporaneo fra scienza e fede».Martini ha poi rivolto un appello ai giovani. «Nella Toscana di Galileo esistono anche oggi grandi eccellenze scientifiche, ma il numero degli studenti iscritti in facoltà scientifiche è, purtroppo, molto diminuito tanto che oggi per ogni 1.000 matricole in Psicologia se ne contano solo 50 in Chimica o Fisica. Ciò accade in un momento nel quale – ha proseguito Martini – è molto chiaro non solo il valore ma anche l’utilità della ricerca scientifica per vincere le grandi sfide del presente. Celebrare al meglio il genio di Galileo deve quindi comportare uno sforzo maggiore verso la diffusione della cultura scientifica con l’auspicio che fra i giovani aumenti il desiderio di considerare le scienze come una fondamentale opportunità di crescita».Venendo agli aspetti economici, Martini ha evidenziato l’importanza del “lavoro sinergico” che per l’intero programma “Galileo 2009” si è sviluppato in Toscana. «Nel nome di Galileo si è verificata una importante convergenza fra istituzioni pubbliche e soggetti privati ed è proprio questo lo stile di lavoro che oggi dobbiamo perseguire». Illustrando i dati relativi ai costi delle iniziative toscane, Martini ha tenuto a far presente il significato della scelta sostenuta dalla Regione («In un momento certo non facile per la finanza pubblica e in una preoccupante fase di tagli sulle risorse per la Cultura, siamo convinti che scommettere, in Toscana, su Galileo avrà un significato positivo anche sull’economia del nostro territorio»).Il presidente ha poi precisato di voler «evitare qualunque polemica nei confronti del ministero dei Beni Culturali anche se, dai dati, risulta con chiarezza come sia incomprensibilmente bassa la percentuale dei denari messi dal governo centrale”. Sul rapporto fra investimenti per cultura e ritorni per l’economia locale ha convenuto Paolo Cocchi, assessore regionale alla Cultura e al Turismo. «Non esistono certo contraddizioni fra le spese a favore della cultura e le più generali difficoltà economiche: la cultura, e le iniziative di questo pacchetto lo dimostreranno, è un fondamentale volano per lo sviluppo dell’economia. Specie in una regione come la Toscana».Martini è infine intervenuto con un ironico commento alla notizia, uscita ieri sulle agenzie, secondo cui sarebbe stato non Galileo Galilei ma un semisconosciuto astronomo inglese («tale Thomas Harriot») a osservare per primo la luna attraverso un telescopio. «Per così poco – ha commentato divertito – non dichiareremo certo guerra alla Gran Bretagna». (cs-Mauro Banchini)