Cultura & Società

GIORNALISTI: CONVEGNO UCSI TOSCANA SUL SERVIZIO PUBBLICO NEL RICORDO DI FEDERICO SCIANO’

Il quinto anniversario della morte del giornalista Federico Scianò sarà ricordato nel corso di una giornata di studio che si svolgerà venerdì 29 settembre alle ore 17 nella sede Rai di Firenze. Nell’occasione, che coincide con una giornata di silenzio dell’informazione, si terrà un confronto sul giornalismo nel servizio pubblico e sul diritto dei cittadini ad un’informazione corretta. L’iniziativa é organizzata da Ucsi Toscana in collaborazione con Ordine Giornalisti della Toscana, Associazione Stampa Toscana e Usigrai. Interverranno il giudice costituzionale Ugo De Siervo, il presidente “Comitato tv e minori” Emilio Rossi, il segretario nazionale Usigrai Roberto Natale, il dirigente Rai Andrea Melodia, il vescovo di Prato Gastone Simoni, delegato alle Comunicazioni Sociali dei vescovi toscani, che ricorderà l’attualità della testimonianza del giornalismo di Scianò.

Numerosi gli interventi programmati con proiezione di spezzoni di reportage televisivi svolti da Scianò che è nato a Palermo ma si è formato professionalmente in Toscana. Federico Scianò é morto il 3 febbraio 2001, a 63 anni mentre era in Brasile, nel Mato Grosso, nella missione cattolica PIME “Santa Rita da Cascia”.

“La circostanza che proprio quel giorno i giornalisti saranno in sciopero per difendere la qualità del loro lavoro – precisa un comunicato dell’Unione Cattolica Stampa Italiana – è fortuita, ma è anche fortunata e tale da rilanciare l’ originalità di un incontro pensato non come il solito convegno ma come uno strumento per aiutare, nei giornalisti ma anche nei cittadini, una severa riflessione sul giornalismo nel servizio pubblico e per aumentare la consapevolezza sul diritto dei cittadini a un’informazione non schiavizzata alle logiche di mercato. Analizzare, oggi, il giornalismo nel servizio pubblico significa anche riflettere con particolare attenzione sulla Rai e farlo in un momento delicato per il futuro di una grande azienda troppo spesso minacciata dalle cattive ragioni di una cattiva politica”.

L’iniziativa, proseguono gli organizzatori, “ruota attorno a relazioni con tagli diversificati ma unite dalla comune prospettiva: far riflettere sulla distanza fra il grande potere dei pochi che, come scriveva Scianò (che è stato editorialista e inviato di politica internazionale per il TG1), manovrano i fili della tv e i milioni di cittadini che finiscono per essere manovrati. La volontà è quella di favorire una sempre maggiore presa di coscienza sui diritti dei cittadini che non possono essere considerati soltanto semplici spettatori ma devono potersi esprimere ed essere ascoltati”. (ANSA).