Cultura & Società

Montemurlo, alla Rocca il primo “presepe-pasquale”, la rappresentazione della Settimana Santa

Sono stati inaugurati ieri, lunedì 11 aprile, alla presenza del sindaco Simone calamai, dell’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero e del parroco del Sacro Cuore, don Gianni Gasperini, la mostra dal titolo “Montemurlo e le sue Croci. I simboli della passione” e la rappresentazione della passione di Gesù Cristo. «L’associazione il Borgo della Rocca ancora una volta promuove e fa vivere la storia del territorio e le sue tradizioni con due iniziative di grande valore storico e spirituale, che rappresentano un messaggio di pace e speranza in un momento difficile», ha detto il sindaco Simone Calamai. Per don Gianni «la Pasqua, anche attraverso questa rappresentazione, ci racconta che l’uomo può risvegliarsi, superare il dolore e tornare a una vita nuova». L’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero sottolinea che: «gli eventi rappresentano anche un elemento di promozione del territorio e delle sue peculiarità storiche e artistiche che ben si legano al Cammino di San Jacopo, che ogni anno attrae decine di camminatori».

In particolare la rappresentazione della passione di Gesù Cristo rappresenta un unicum sul territorio. La realizzazione di questo vero e proprio “presepe pasquale” nasce dall’idea di Alessandro Franchi, che è stato supportato nella realizzazione dell’allestimento da Luca Santi, Emiliano Colombo, Luigi e Betti Crabu, Alessandro Bolognesi e Patrizia Bardazzi. Dopo il grande successo ottenuto dall’allestimento del grande presepe, realizzato nell’abside dell’oratorio, l’associazione Il borgo della Rocca si è voluta confrontare con un altro importante allestimento. «Una proposta di riflessione sul dolore e la sofferenza provocata dagli uomini, ma anche un invito alla sosta per i tanti pellegrini che grazie al Cammino di San Jacopo passano da qui», spiega il presidente dell’associazione Il Borgo della Rocca, Alessandro FranchiUn’opera che ricostruisce, proprio come in un grande presepe, tutti i momenti salienti della Settimana Santa, l’entrata di Gesù a Gerusalemme, la lavanda dei piedi agli apostoli, l’ultima cena, la preghiera nell’orto dei Getsemani, l’arresto di Gesù e Gesù condotto al sinedrio, la flagellazione, la crocifissione, la deposizione dalla croce e nel sepolcro, la resurrezione. La rappresentazione è stata dedicata alla memoria di Suor Anna, insegnante della scuola paritaria del Sacro Cuore recentemente scomparsa, che era solita ripetere che “la bellezza salverà il mondo”.

Prima di visitare il “presepe pasquale”, il visitatore che arriverà alla Rocca non potrà non sostare di fronte alle sculture in legno di Sauro Calamai, che ha collaborato all’allestimento della mostra ”Montemurlo e le sue croci. I simboli della passione”, una sorta di preparazione alla visita del presepe-pasquale. L’esposizione è nata grazie alla ricerca storica di Cinzia Menichetti che spiega :«Montemurlo è indissolubilmente legato alla croce, simbolo identitario di tutta la comunità religiosa e civile, ma non c’è solo la croce astile, opera di Andrea di Jacopo D’Ognabene, simbolo della festa patronale. Sul territorio sono cinque le croci della passione: una conservata nella sagrestia della pieve, una nella chiesa del Sacro Cuore, una in via Morecci, una in via Verdi e una in via Fornacelle. In particolare la mostra si sofferma su quella conservata nella pieve di san Giovanni Decollato risalente al XVIII secolo e ne analizza i simboli raffigurati. L’esposizione è dunque una narrazione didascalica e catechesica di quanto viene raffigurato nel plastico della rappresentazione pasquale». Le sculture dei simboli della passione, realizzate da Sauro Calamai, sono accompagnate in sequenza temporale, dalla settecentesca Via Crucis, donata all’associazione Borgo della Rocca da Giovanni Banci Buonamici. Le Croci della passione o “arma Christi” sono quelle croci alle quali venivano attaccati gli strumenti di difesa e offesa contro le attività del malvagio, simboli della vittoria di Cristo sulla Morte, emblemi di resurrezione e speranza. Per l’uomo medievale, devoto ma analfabeta, la pronuncia stessa delle parole corrispondenti ai vari simboli della passione e la sua riproduzione in forma di preghiera, acquisivano una valenza di benedizione, quasi fosse una formula a protezione di chi la recitava.

La mostra è aperta tutti i giorni della Settimana Santa dalle ore 15 alle 19 e quindi tutti i sabati e le domeniche. Per informazioni telefono 3791493867 borgoroccamontemurlo@gmail.com