Dossier

Cristiani in Terra Santa una presenza da sostenere

di Asem Khalil«Noi siamo profondamente consapevoli della vocazione della Chiesa di Gerusalemme ad essere una presenza cristiana in mezzo alla società, sia essa araba musulmana sia ebreo-israeliana». Con queste parole, Michel Sabbah, il patriarca latino di Gerusalemme, insieme alla Commissione Teologica diocesana, concluse le «Riflessioni sulla Presenza della Chiesa nella Terra Santa», pubblicate il 3 dicembre 2003. Gli eredi della prima comunità cristiana si distinguono per il loro numero ridotto (appena 2,5% della popolazione totale della Terra Santa) e dalla loro divisione (13 diverse Chiese con sede a Gerusalemme). Tuttavia, la Chiesa di Gerusalemme è la prima, e la madre di tutte le Chiese. I cristiani, con la loro vita e presenza, continuano a testimoniare quel messaggio di pace predicato dall’ebreo di Nazareth sulle strade della Palestina: «Amatevi gli uni gli altri». Un messaggio che non perde di attualità dopo venti secoli.

Il rapporto dei cristiani con ebrei e musulmani nella Terra Santa è una sfida ma è anche una vocazione. La Chiesa cattolica insegna che il dialogo con gli ebrei è cosa distinta dalle scelte politiche dello stato d’Israele. La Chiesa locale di Gerusalemme, però, si distingue per il fatto di essere l’unica che incontra le persone ebree in uno Stato che è definito come ebreo e dove gli ebrei ricoprono i poteri della maggioranza (una realtà che si data dal 1948). Inoltre, il conflitto in corso tra israeliani e palestinesi, significa che l’identità nazionale della maggior parte dei cristiani è bloccata dal conflitto con l’identità nazionale della maggioranza degli ebrei.

Dall’altra parte, le relazioni tra musulmani ed arabi cristiani nella Terra Santa sono animate da due principi. In primo luogo, l’arabo, sia cristiano o musulmano, appartiene ad un unico popolo, che ha in comune una lunga storia, la lingua, la cultura e la società. In secondo luogo, gli arabi cristiani sono chiamati ad essere testimoni della loro fede nella società araba e musulmana.

Nella vita quotidiana, anche se le relazioni tra cristiani e musulmani sono generalmente buone, ci sono delle difficoltà e delle sfide che devono essere confrontate. Tra queste la reciproca ignoranza, un’autorità carente che produce insicurezza, la discriminazione e quella tendenza all’islamizzazione di certi movimenti politici che mettono in pericolo non solo i cristiani ma anche molti musulmani che desiderano una società aperta.

I cristiani della Terra Santa hanno una vocazione: essere sempre una comunità di riconciliazione perché «fare la pace non è una tattica ma uno stile di vita». La Chiesa locale incoraggia l’arabo cristiano all’integrazione, vivendo la complessità della sua identità cristiana, come arabo e come cittadino, occupando il proprio posto nella vita pubblica ed aiutando allo sviluppo della società.

Essi condividono le speranze e le aspirazioni dei loro popoli in mezzo alla violenza e alla disperazione. L’invito di Giovanni Paolo II a «costruire ponti e non muri» è valido oggi più che mai perché i muri costruiti nei cuori degli abitanti della Terra Santa sono difficili da superare, molto più di quel muro che separa gli agricoltori dai loro campi, i giovani dalla loro scuola, la donna incinta dall’ospedale.

La schedaLa presenza in cifre: 350 mila su 14 milioni• I cristiani della Terra Santa sono quasi 350 mila su un totale di 14 milioni di abitanti: 5 milioni di israeliani ebrei, 4 milioni di palestinesi (di cui un milione con cittadinanza israeliana) e 5 milioni di giordani.

• I cattolici sono 148.000 di cui 70.000 fanno parte del patriarcato latino, dispersi nei tre paesi e 70.000 appartengono alla Chiesa melkita nelle sue tre diocesi.

• Nei territori occupati palestinesi ci sono quasi 50.000 cristiani, cioè quasi il 2% della popolazione locale.

• Sono esclusi da questi calcoli gli stranieri, religiosi o laici che sono molto numerosi. Ci sono anche migliaia di cristiani russi tra gli immigrati russi. C’è anche una piccola comunità cristiana di lingua ebraica che fa parte integrante della Chiesa locale.

• La presenza degli ordini e congregazioni in Terra Santa è notevole. Nella Chiesa Latina per esempio, oltre ai francescani che rimane l’ordine più importante, ci sono altre 31 congregazioni maschili e 72 femminili.

La Chiesa Latina di Gerusalemme La Chiesa latina di Gerusalemme è stata inizialmente stabilita con l’arrivo dei crociati nel 1099. Un patriarca è nominato a capo della Chiesa locale.

• Quando Saladino prende il controllo di Gerusalemme nel 1187, il patriarca latino resiede temporaneamente a Acco fino al 1291. Dopo, il patriarca di Gerusalemme è stato residente in Europa.

• In queste condizioni, il papa Clemente VI, nel 1342, ha nominato i frati francescani, sotto l’autorità di un custode, come guardiani ufficiali dei luoghi sacri. Per 500 anni, i francescani hanno assicurato la presenza della Chiesa latina nella Terra Santa.

• Nel 1847, il papa Pio IX ha ristabilito la sede del patriarcato latino a Gerusalemme. Il primo patriarca a ritornare è stato Giuseppe Valerga, 37 anni, un esperto conoscitore dell’oriente e delle lingue orientali.

Le Chiese della Terra Santa*CATTOLICHELatina** Melkita*** Siriaca Maronita Armena Caldéa ORTODOSSEGreca ortodossaArmenaCoptaSiriacaEthiopica EVANGELICHEAnglicanaLuterana

* Per Terra Santa si intende Israele, Palestina, Giordania. Le tredici Chiese hanno tutte sede a Gerusalemme; tre di esse (latina, greca ortodossa, armena ortodossa) sono presiedute da un patriarca. Il patriarca latino non si distingue da qualsiasi vescovo diocesano cattolico; il titolo è limitato nella Chiesa Cattolica Romana ad alcuni sedi episcopali, come ad esempio, in Italia, il patriarcato di Venezia.

** La giurisdizione del patriarcato latino copre anche Cipro.

*** La Chiesa melkita è divisa in tre diocesi indipendenti, una ha sede a Gerusalemme, una ad Amman in Giordania e una in Galilea.

I patriarchi latini di Gerusalemme da 1847 ad oggi• Michael Sabbah (1988-)• Giacomo G. Beltritti (1970-1988)• Alberto Gori, o.f.m. (1949-1970)• Luigi Barlassina (1920-1947)• Filippo Camassei (1907-1919)• Luigi Piavi o.f.m. (1889-1905)• Vincento Bracco (1873-1889)• Giuseppe Valerga (1847-1872)