Italia
ABORTO, FORUM FAMIGLIE, SCIENZA E VITA E MPV: PERPLESSITÀ SULLA RIDUZIONE RILEVATA DAL MINISTRO LIVIA TURCO
Una presunta diminuzione, che non cancella però il numero agghiacciante degli aborti e la diffusione della cosiddetta contraccezione d’emergenza, che non è che un aborto precocissimo. È il commento dei presidenti del Forum delle associazioni familiari, di Scienza e Vita e del Movimento per la vita (rispettivamente Giovanni Giacobbe, Maria Luisa Di Pietro e Carlo Casini), che esprimono in una nota congiunta perplessità in merito ai dati della relazione del ministro della Salute, Livia Turco, sull’attuazione della legge sull’aborto, nella quale si segnala una diminuzione dei casi di interruzione volontaria di gravidanza del 6,2%, dal 2005 al 2004. Ogni anno è come se sparisse un capoluogo di provincia grande come Rimini o Ferrara, lamentano le associazioni, che si chiedono quanto sia reale questa presunta diminuzione. Anche senza tirare in ballo artifici statistici, come la differenza ormai strutturale tra dati provvisori e dati definitivi, il computo degli aborti sconta la mancanza di elementi importanti quali la cosiddetta contraccezione di emergenza che altro non è se non un aborto precocissimo o l’aborto fai-da-te con il Cytotec. Considerando anche questi valori, il numero salirebbe notevolmente fin quasi a raddoppiarsi. E c’è poi da considerare il progressivo contrarsi della popolazione femminile in età feconda.
Infine – obiettano Forum delle Famiglie, Scienza e Vita e Movimento per la Vita è opportuno chiedersi, se anche la diminuzione fosse reale, quali potrebbero essere i fattori a provocarla: non certo la legge, non certo l’atteggiamento dei consultori e delle Istituzioni. Solo la voce continua e incessante della Chiesa e il lavoro silenzioso e ignorato dei volontari pro life possono aver contribuito a modificare nel tempo l’atteggiamento della pubblica opinione.
Altro punto contestato, quello sulla Ru486: L’aborto medico denunciano le associazioni sembra essere, dalle parole del ministro, la panacea di tutti i mali, quasi che prevenisse invece che consumare l’aborto. Non è così, e anzi la pillola abortiva aggiunge al dramma dell’uccisione di un figlio e alle conseguenze psicologiche per la donna anche frequenti danni fisici e una privatizzazione dell’Ivg che riporta la donna nella solitudine più completa.