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ANNO CONTRO POVERTÀ: EUROSTAT, SITUAZIONE A RISCHIO PER I MINORI IN VARI PAESI

Il rischio povertà è più elevato, tra i paesi Ue, in Lettonia, Romania e Bulgaria, Grecia, Spagna e Lituania, mentre è più modesto nella Repubblica ceca, nei Paesi Bassi, così come in Slovacchia, Danimarca, Ungheria, Austria, Slovenia e Svezia. Eurostat pubblica uno studio, basato su dati del 2008, in vista dell’inaugurazione dell’Anno per la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, che si svolgerà a Madrid il 21 gennaio, su iniziativa della Commissione e della presidenza di turno spagnola Ue. Secondo l’istituto di statistica, “il 17% della popolazione dell’Ue27 è minacciato dall’indigenza”. La situazione varia da paese a paese a seconda del livello di reddito minimo necessario per rimanere sopra la soglia di povertà: tale livello è ad esempio pari a 2.800 euro l’anno a persona in Bulgaria, 3.900 in Polonia, 4.400 in Lettonia; in diversi Stati, invece, la soglia di povertà è fissata oltre i 10mila euro, come in Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Cipro, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Svezia e Regno Unito. Secondo i dati di Eurostat, “il tasso di rischio di povertà è più elevato per i bambini rispetto alla popolazione totale”. In Romania i minori che sfiorano l’indigenza o che vivono senza i mezzi necessari sono il 33%, in Italia e Lettonia il 25%.“Le persone anziane sono”, come accade per i minori, “molto esposte al pericolo povertà”: nell’Ue27 il problema riguarda il 19% degli ultra 65enni, con realtà più gravi in Lettonia, a Cipro, in Estonia e in Bulgaria. Eurostat traccia il quadro della situazione sociale in Europa alla vigilia dell’inaugurazione dell’Anno contro la povertà e indica: “Solo la disponibilità di un impiego sicuro riduce sensibilmente il rischio povertà, che riguarda l’8% dei lavoratori”. Mediante un’ulteriore serie di indicatori sociali, Eurostat afferma che “il 37% della popolazione europea non è in grado di concedersi una settimana di vacanze l’anno lontano da casa, il 10% non può riscaldare adeguatamente la propria abitazione, il 9% non ha a disposizione almeno ogni due giorni un pasto comprendente carne (bovina o suina), pollo o pesce”. La percentuale di chi non può riscaldare a sufficienza la casa varia dal 3-5% registrato nei paesi più popolosi (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna), al 49% della Romania, 28% di Bulgaria, 24% in Lettonia, 20% di Slovacchia e Ungheria, 17% in Polonia. Il 9% dei cittadini Ue non può invece permettersi l’acquisto di un’automobile.Sir