Italia

Conte, «le mie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica»

Ripercorrendo i tempi della crisi aperta dalla Lega, il premier ha evidenziato che «espongono a gravi rischi il nostro Paese». Conte ha poi giudicato «irresponsabile» la decisione di innescare la crisi «con conseguenze rilevanti per la vita del Paese». «Viene bruscamente interrotto un disegno riformatore», ha segnalato. Una decisione, quella della presentazione della mozione di sfiducia – ha aggiunto Conte -, che «viola il contratto di governo». Tra le conseguenze, «il rischio di trovarsi in esercizio provvisorio», considerato «altamente probabile». «Il nuovo governo si troverebbe in difficoltà a contrastare l’aumento dell’Iva. Questa crisi interviene in un momento delicato dell’interlocuzione con le istituzioni europee».

Riferendosi al ministro dell’Interno, il presidente del Consiglio ha detto che «ha mostrato di seguire interessi personali e di partito». «Considero legittimo per una formazione politica incrementare il proprio consenso elettorale. Ma affinché un sistema democratico possa conseguire il bene comune, ogni partito è chiamato a operare una mediazione, filtrando gli interessi di parte alla luce degli interessi generali. Quando una forza politica si concentra solo su interessi di parte e valuta le proprie scelte solo in base al metro della convenienza elettorale finisce per compromettere l’interesse nazionale».

Al termine delle sue comunicazioni, Conte ha annunciato: «Mi recherò alla fine del dibattito parlamentare dal presidente della Repubblica per comunicare la fine di questa esperienza di governo per rassegnare nelle sue mani le mie dimissioni da presidente del Consiglio». Ringraziando il capo dello Stato, il premier ha ribadito che «il presidente della Repubblica, supremo garante degli equilibri costituzionali, guiderà il Paese in questo delicato passaggio istituzionale».